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Conte favorevole al green pass per i parlamentari: “Politici devono averlo prima dei cittadini”

Secondo Giuseppe Conte, leader in pectore del Movimento 5 Stelle, i politici “sono come tutti i cittadini, quindi se vorranno partecipare ad attività che richiedono alto assembramento come quelle che verranno individuate è bene che si sottopongano anche loro al green pass, anzi anche prima degli altri cittadini”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Green pass obbligatorio anche per i politici. Questa è l’idea del leader in pectore del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, secondo cui i politici “sono come tutti i cittadini, quindi se vorranno partecipare ad attività che richiedono alto assembramento come quelle che verranno individuate è bene che si sottopongano anche loro al green pass, anzi anche prima degli altri cittadini”. Quella di Conte, quindi, è un’apertura alla possibilità di utilizzare il green pass anche per accedere in Parlamento, apparentemente. L’ex presidente del Consiglio si ferma a parlare con i cronisti e prosegue: “Se vogliamo le riaperture è chiaro che dobbiamo sottoporci a questo aggravio, che è ottenere il green pass e fare i tamponi. Questo però ci mette in sicurezza. Altrimenti ovviamente andremmo a rischio e questo non ce lo possiamo permettere”.

Conte rivendica il ruolo del Movimento 5 Stelle durante l’emergenza sanitaria: “Ho anticipato al presidente Draghi che il Movimento 5 Stelle è stato un pilastro durante il periodo della pandemia, certo non dismetteremo di dare il nostro contributo adesso, che siamo in dirittura finale e intravediamo l'uscita alla fine del tunnel”. Altro capitolo importante è quello della scuola, secondo Conte “dobbiamo fare di tutto, lo dico al ministro competente e al governo, per consentire ai nostri studenti di ritornare in presenza. La dad protratta così a lungo è una ferita, un vulnus per i nostri figli, per i nostri giovani. La didattica a distanza si è protratta per troppo tempo”.

Il nodo principale da sciogliere, per il Movimento, resta quello della giustizia. Questione su cui Conte risponde quando gli si chiede se i pentastellati voteranno la riforma della ministra Cartabia: “Le minacce non mi sono mai piaciute, nel mio stile c'è l'atteggiamento costruttivo e il dialogo. Valutiamo questa disponibilità del governo a modificare il testo, queste aperture che sono state pubblicamente anticipate, poi valuteremo”. “Le nostre osservazioni – prosegue – non sono per interessi di bottega del Movimento 5 Stelle, noi lavoriamo per rendere più efficiente e equo il sistema giustizia. Abbiamo ottenuto una interlocuzione, lasciamo che il governo lavori. Certamente dobbiamo evitare che in un paese come il nostro processi per mafia e terrorismo possano svanire nel nulla”.

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