Conte esclude di voler fondare un suo partito: “Sarebbe una follia anche solamente pensarci”
L’ipotesi di fondare il partito di Conte viene bollata come una follia dallo stesso presidente del Consiglio. Che alla vigilia degli Stati generali dell’economia viene intervistato da alcuni dei maggiori quotidiani cartacei italiani: Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Messaggero. E risponde a chi gli chiede dell’ipotesi di un suo partito personale, che godrebbe di altissimi consensi secondo i sondaggi: “Sono qui non per interessi personali, per favorire qualcuno o degli amici, ma solo per spirito di servizio, è un incarico gravoso, ma sarebbe folle da parte mia dedicare anche una sola caloria a questi pensieri”, taglia netto. Prima degli Stati generali, intanto, Conte verrà ascoltato dai pm di Bergamo sull’inchiesta per la mancata istituzione della rossa zona ad Alzano Lombardo e Nembro: il presidente del Consiglio non si dice preoccupato “perché ho agito in scienza e coscienza, perché mi sono subito messo a disposizione e sono assolutamente sereno”. E sulla sua decisione di allora non ha dubbi: “Rifarei quello che ho fatto”. Inoltre, si dice convinto: “Non temo affatto di finire indagato”.
Gli Stati generali dell’economia secondo Conte
Da sabato 13 giugno inizieranno gli Stati generali dell’economia, un progetto lanciato da Conte per costruire il piano di rilancio economico del Paese. Il Pd ha contestato questa iniziativa, sottolineando il rischio che sia più di immagine che di sostanza: “Per come stiamo lavorando, c’è più sostanza che immagine”, assicura il presidente del Consiglio anticipando che il Recovery plan verrà presentato “a settembre”. Per il momento le anticipazioni sono poche: “Lavoriamo a una rete nazionale unica in fibra ottica, a promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless, vareremo una nuova versione di Impresa 4.0, si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale, introdurremmo un decreto di semplificazione per gli appalti che porterà l’autorizzazione ambientale dai 5 anni attuali alle 5 settimane. Porteremo l’Alta Velocità al Sud, oltre a collegare Roma con Genova, Pescara ed Ancona”.
Ancora, tra le proposte, c’è quella di investire “un miliardo di euro per un milione di alberi”. Poi ci sono altri progetti, alcuni non riguardanti il Recovery Plan: “Molti progetti sono già finanziati con soldi nostri, sulle infrastrutture abbiamo oltre 100 miliardi di euro che ancora non abbiamo speso”. Dall'altra parte c’è la questione politica, con il centrodestra che non parteciperà agli Stati generali chiedendo che il confronto avvenga in una sede istituzionale. Conte ricorda ancora una volta che quella di Villa Pamphili è una sede di rappresentanza del governo e si augura che Lega, Fdi e Fi possano tornare sui loro passi: “Confido di poter recuperare un confronto, magari li inviterò di nuovo alle fine del confronto con le parti sociali”.
Infine Conte rassicura tutti coloro i quali ritengono che gli Stati generali dell’economia siano nient’altro che una passerella: “Non sarà una sfilata, una kermesse, ma sarà un confronto nel merito per arrivare a uno sforzo collettivo di condivisione che servirà anche ai governi successivi. Un piano che avrà una forza incredibile, che sarà più ampio di quello che presenteremo alla Ue e che certamente farà suoi tanti spunti contenuti nelle proposte della task force di Colao, che ha fatto un grandissimo lavoro”.
Il Mes, il Ponte sullo Stretto e il codice degli appalti
Conte non si sbottona neanche sul Mes e sulla possibilità che l’Italia ne usufruisca per le spese sanitarie: “Quando avremo fatto tutte le valutazioni necessarie, nello spirito che accompagna ogni buon padre di famiglia che va in banca a chiedere dei soldi, prenderemo una decisione, probabilmente a luglio, anche considerando il fabbisogno di finanza pubblica, che per allora avremo più chiaro. In ogni caso sarà il Parlamento ad avere l’ultima parola”. Altro tema su cui viene sollecitato il presidente del Consiglio è quello del Ponte sullo Stretto: “Non dobbiamo dividerci perché la questione si porrà quando avremo completato sia le infrastrutture per arrivare al ponte, che quelle in Sicilia. Di fronte a una rete adeguata avremo il problema dell’ultimo miglio”.
A chi gli chiede se è favorevole al Ponte sullo Stretto, Conte replica ancora: “Sono favorevole a tutto ciò che ha una razionalità economica, che risponde all’interesse generale e fa bene al Paese. Quindi ragionare oggi del Ponte dello Stretto è una fuga in avanti. Domani, di fronte a infrastrutture realizzate, ragionarci diventa una necessità”. Sempre in tema di grandi opere e di investimenti, c’è chi si chiede se verrà superato il codice degli appalti: “Non abbiamo tempo per superare il codice degli appalti. Servono norme sui bandi di gara, anche su base temporanea e per la durata dell’emergenza, per far partire gli appalti questa estate”, afferma Conte.