video suggerito
video suggerito

Conte elogia Trump sulla guerra in Ucraina: “Con modi ruvidi ha smascherato la propaganda bellicista dell’Occidente”

Lo scontro tra Conte e Calenda si infiamma dopo le dichiarazioni del leader M5S a favore della trattativa di Trump sulla guerra in Ucraina. Calenda accusa Conte di sostenere le falsità di Trump, e dichiara che ciò compromette ogni possibile alleanza. Anche Pd e Avs prendono le distanze, mentre il dibattito agita il fronte progressista.
A cura di Francesca Moriero
18 CONDIVISIONI
Immagine

AGGIORNAMENTO:

Dopo le dichiarazioni di Giuseppe Conte sul ruolo di Donald Trump nella guerra in Ucraina, il dibattito politico italiano si è rapidamente infiammato. Il leader del Movimento 5 Stelle ha infatti elogiato il presidente degli Stati Uniti per il suo tentativo di mediazione con la Russia, suscitando la dura reazione di Carlo Calenda, segretario di Azione. Uno scontro che sembra riaccendere le tensioni all'interno del fronte progressista, mettendo a rischio eventuali alleanze future.

"Un errore scommettere sulla vittoria militare di Kiev contro Putin e la Russia", ha dichiarato Conte, commentando le parole di Trump, che ha definito Volodymyr Zelensky un "dittatore" e lo ha accusato di aver "scatenato per primo il conflitto con la Russia".

Le parole di Conte: "Trump smaschera l'Occidente"

Intervenendo nella trasmissione Dritto e rovescio su Rete4, Conte ha ribadito la sua posizione: "Trump, con i suoi modi ruvidi, ha smascherato tutta la propaganda bellicista dell'Occidente sull'Ucraina. È da tre anni che noi del M5S, insieme a esperti militari, diciamo che sconfiggere la Russia militarmente è irrealistico". Conte, nel suo intervento, ha poi puntato il dito contro il governo italiano, accusando la premier Giorgia Meloni di aver fallito sul fronte diplomatico: "Meloni avrebbe potuto ritagliare per l’Italia un ruolo da protagonista nei negoziati, invece si è allineata alle cancellerie internazionali. Io, al suo posto, mi dimetterei".

La replica di Calenda: "Menzogne pericolose"

La reazione di Carlo Calenda non si è fatta però attendere: il segretario di Azione ha infatti attaccato duramente Conte e i suoi elogi al presidente degli Stati Uniti: "Conte ha detto delle cose inaudite, che non si possono sentire. Ha detto che Trump fa bene a dire che la guerra l'ha iniziata a Zelensky…Trump ha mentito. Ha mentito su chi ha iniziato la guerra, sull'entità degli aiuti americani e sul consenso di Zelensky. Vuole solo tornare a fare affari con la Russia, vessare l'Europa e predare le risorse ucraine tenendo un coltello alla gola di Kiev". Calenda ha poi definito la posizione del leader M5s "dirimente" per qualsiasi futura collaborazione: "Se il Pd ne prenderà atto e avrà il coraggio di rompere ogni legame con i 5S allora si potranno trovare convergenze, altrimenti costruite pure la coalizione della sinistra per Trump e Putin, insieme ai 5S. Il momento di decidere è arrivato. Elly Schlein non puoi continuare a fingerti morta".

Il Pd sotto pressione

Le parole di Calenda sembrano aver messo in difficoltà il Partito Democratico, già diviso sulle alleanze: Giorgio Gori, europarlamentare ed esponente dell’ala riformista, ha sollecitato la segretaria Elly Schlein a chiarire la posizione del partito: "Giuseppe Conte ha sposato la versione revisionista di Donald Trump. L'ha piegata ai suoi presunti sentimenti di pace e questa è una posizione diversa da quella che noi condividiamo. Il problema è come si riconciliano queste cose", ha dichiarato l'europarlamentare del Pd, a margine di un evento presso la BAM a Milano, per poi aggiungere "Quale politica estera possiamo condividere con Conte? Quale credibilità possiamo avere di fronte agli italiani?". Gori ha poi concluso: "La mia speranza è che le nostre posizioni si possano ricucire, oggi si deve constatare un'enorme distanza rispetto a un tema che, nella costruzione di un progetto di governo politico di un Paese, è centrale, cioè la nostra collocazione internazionale. Oggi giusto rimarcare la profonda differenza".

L'europarlamentare ha poi postato un tweet: "Come potremmo essere credibili di fronte agli italiani?".

Anche l'alleato storico del M5S, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, ha preso le distanze dalle parole di Conte: "Di fronte a chi vuol far passare Trump come pacifista viene solo un sorriso assai amaro".

Ad alimentare ulteriormente lo scontro ci sono poi le accuse dei parlamentari M5S delle commissioni Difesa di Camera e Senato, che, nelle stesse ore, ipotizzavano un coinvolgimento ucraino nell'attacco dei giorni scorsi alla petroliera Seajewel ormeggiata al largo di Vado Ligure, davanti alle coste liguri:"un'azione di stampo terroristico che ricalca attacchi simili condotti contro le cosiddette petroliere-ombra che contrabbandano greggio russo, attacchi per cui è apparsa molto probabile la posta ucraina".

Un fronte progressista sempre più frammentato

Il dibattito sembra aver ulteriormente diviso anche il cosiddetto "campo largo": Goffredo Bettini, voce influente del Pd, ha lanciato un appello alla moderazione: "Manteniamo un clima di rispetto: Conte non è la stampella di Putin". Sembra però sempre più evidente che l'iniziativa di Conte per una piazza unitaria contro il governo Meloni sia ormai compromessa. Le divergenze sulla politica estera rischiano infatti di trasformarsi in una frattura insanabile all'interno del fronte progressista, rendendo ancora più incerto il futuro delle alleanze politiche in vista delle prossime elezioni.

M5S: "Politici e giornalisti si scagliano con attacchi feroci contro di noi e Conte"

"Politici e giornalisti del partito trasversale della guerra, invece di chiedere scusa al M5S, agli italiani e soprattutto agli ucraini per aver alimentato sulla loro pelle una guerra per procura contro la Russia, si scagliano con attacchi feroci quanto assurdi contro Conte e il Movimento 5 Stelle", hanno dichiarato i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Difesa. "La sua colpa? La nostra colpa? Aver accolto positivamente il fatto che finalmente, dopo tre anni di cieca propaganda bellicista, si ammetta che la guerra non poteva essere vinta e si parli finalmente di pace. Quella pace che tre anni fa sarebbe stata più dignitosa per l’Ucraina e che ora lo sarà inevitabilmente meno per colpa di chi ha abbracciato una fallimentare e cinica strategia bellicista e che oggi, in crisi e in imbarazzo di fronte a questo esito scontato, non sa fare altro che scagliarsi contro chi lo aveva previsto", hanno poi concluso.

18 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views