Conte difende il salario minimo: la proposta di legge delle opposizioni alla Camera il 28 luglio
Secondo Confartigianato quella del salario minimo non è una soluzione efficace. Per garantire condizioni dignitose ai lavoratori meglio puntare sulla contrattazione collettiva. Secondo il presidente di Confartigianato Marco Granelli "il salario minimo fissato per legge in maniera uguale per tutti è una proposta semplicistica che non solo non risolverebbe il problema del lavoro povero, ma lo aggraverebbe. Si tratta di una proposta che tende a disintermediare le relazioni industriali, partendo dal presupposto, sbagliato, che la legge può fare meglio della contrattazione collettiva e delle parti sociali".
Non solo, secondo il numero uno di Confartigianato quella del salario minimo non è una proposta giusta perché "mette sullo stesso piano i contratti pirata con i contratti di qualità, ignorando che nel nostro Paese il contenuto protettivo dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative è fra i migliori del mondo".
Una posizione, quella di Confartigianato, ben diversa da quella sostenuta invece dalle opposizioni, che hanno invece depositato una proposta di legge proprio per introdurre un salario minimo legale, come accade in molti altri Paesi europei, anche in Italia.
In un'intervista a Qn oggi il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, è tornato invece a difendere il salario minimo sottolineando che, secondo un sondaggio, è ben il 64% dei cittadini a dichiararsi favorevole alla sua introduzione. "Il governo non lo vuole e non è d'accordo? Lo spiegasse a chi non ha neanche più una cinghia da tirare per arrivare a fine mese. Lo spiegassero a chi prende uno stipendio da fame di 3 euro l'ora e non può avere più il reddito di cittadinanza", ha detto.
Per poi aggiungere: "Ci spiegassero perché il salario minimo no e il vitalizio massimo sì: dicano se è questo il modo di essere ‘patrioti'". Conte ha quindi concluso: "Li attendiamo alla Camera il 28 luglio, quando verrà discussa la nostra proposta. Dalla parte dei cittadini o contro di loro: tertium non datur".