Conte dice che Zelensky nello scontro con Trump è stato ingenuo: “Così si fa un favore a Putin”
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Volodymyr Zelensky "è il condottiero che ha condotto la sua comunità in guerra, adesso deve predisporsi ad essere anche leader di pace". Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, ha riassunto così la posizione del M5s sul leader ucraino che pochi giorni fa ha subito un'aggressione verbale da parte di Donald Trump e il suo vice J.D. Vance nello Studio ovale. Quello scontro è stato "un grande favore che è stato fatto a Putin, che in una logica negoziale ha aumentato il suo potere", ha detto Conte. E alla base c'è anche qualche responsabilità dello stesso Zelensky, per l'ex premier.
Conte ha detto che "si doveva discutere, ma non a favore delle telecamere". Il video dello scontro circolato ampiamente online è "i tre minuti finali, tutto l'incontro davanti ai media dura 57 minuti", ha sottolineato Conte in un'intervista allo Stato delle cose, su Rai 3. C'è stata, per il leader Ms5, "non so se ingenuità da parte di Zelensky, perché nei minuti precedenti porta il discorso su tante altre questioni, rivendica la difesa aerea, le garanzie di sicurezze, lo fa cercando di incalzare e di ottenere davanti alle telecamere queste garanzie".
Questo sarebbe stato l'errore del leader ucraino. "Non andavano trattate davanti ai mass media. La cosa ha iniziato a prendere una piega scivolosa e poi non si è più controllata". Secondo Conte quindi non si sarebbe trattato di un attacco preparato da parte del presidente statunitense, ma anche della conseguenza delle pressioni da parte di Zelensky. In ogni caso, ha aggiunto: "Trump su questo deve stare molto attento. Trump non può essere arbitro di questa vicenda negoziale. Trump deve essere a fianco di Zelensky".
Per quanto riguarda il rapporto con gli Stati Uniti, poi, Conte ha preso una posizione non molto lontana da quella della premier Giorgia Meloni: "Non è che oggi l'Italia, siccome c'è Trump, può dire che gli Usa sono i nostri nemici. Qualcuno in Italia sta impazzendo. Certo che in Usa c'è un grosso problema, una deriva plutocratica, tecnocrazia. Ma diciamo che il nostro nemico sono gli Stati Uniti? Non c'è una logica, qualcuno sta delirando". Ma subito ha attaccato anche Meloni: "L'unica cosa che non deve fare è il pesce in barile come sta facendo. Avete capito qual è la posizione del nostro Paese? Se fai lo scendiletto prima di Biden, e poi ti fai abbracciare da Trump, non ti rispettano".
Secondo Conte, "in Italia e in Europa non riusciamo a comprendere quello che sta succedendo. C'è un'afonia della politica, una desertificazione della politica che sto denunciando da tempo, anche prima della guerra". Gli Stati Uniti "hanno altri interessi, non di sfiorare la terza guerra mondiale con la Russia. L'Indo-pacifico, la Cina è la vera competizione". Il leader del Movimento 5 stelle ha lamentato che non solo in Italia, ma anche in Europa, manca una guida politica chiara. Ha anche detto che "paghiamo molto la mancanza della Merkel". Angela Merkel, ex cancelliera tedesca che guidò la Germania dal 2005 fino al 2021, "era una leader che aveva una visione e sapeva guardare oltre, non il piccolo orto della Nato. Sapeva dialogare, andava ogni anno in Cina, dialogava anche con Putin".