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Conte dice che non è vero che il Superbonus ha creato un buco nelle casse dello Stato

Non si placa lo scontro politico sul Superbonus. Si avvicina la sessione di bilancio e la maggioranza afferma che la misura abbia creato un buco da svariati miliardi nelle casse dello Stato. Ma il leader del M5s, Giuseppe Conte, non è d’accordo.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Superbonus continua ad essere tema di dibattito – e scontro – politico. Il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, mentre la maggioranza si prepara a entrare in sessione di bilancio, intervenendo a Sky Tg24 ha sottolineato che l'impatto della misura targata Movimento Cinque Stelle sulle finanze pubbliche continua a essere elevato e che al momento "abbiamo un conto da pagare da 109 miliardi di euro, quando verranno portati in compensazione".

Freni ha quindi aggiunto: "Nei cassetti dell'Agenzia delle Entrate ci sono ad oggi 142 miliardi di crediti ceduti, non tutti utilizzati. Di questi, 12 sono frodi. Ne rimangono 130: ad oggi ne sono stati portati in compensazione 21. Ne rimangono 109 da portare in compensazione. Questi 109 aumentano di 3,5 miliardi al mese".

Secondo una stima dell'Ance, che riprende i numeri forniti da alcuni esponenti di governo in Parlamento, a fronte di 30 miliardi di crediti fiscali incagliati, ci sarebbero quasi 95 mila interventi in difficoltà a causa del blocco delle cessioni. "Il bocco nella cessione del credito avrebbe quindi conseguenze dirette su moltissime famiglie proprietarie delle abitazioni oggetto di riqualificazione", ha detto da parte sua l'Associazione nazionale costruttori edili.

Reuters oggi ha diffuso delle stime secondo cui quest'anno il rapporto tra deficit e Pil in Italia dovrebbe oltrepassare il 4,5%, una cifra fissata la scorsa primavera tenendo conto dell'impatto del Superbonus. "Pensare al Superbonus mi fa venire il mal di pancia perché incide negativamente sui conti pubblici, fagocita la politica economica e non lascia spazio ad altri interventi", aveva detto intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio il ministro Giancarlo Giorgetti. Affermazioni a cui è seguita subito la replica dalle fila grilline.

"Ecco i numeri del disastro prodotto dall'incapacità del governo Meloni. Dopo quasi un anno aumenta la benzina, aumenta la disoccupazione, aumenta il costo dei mutui, il carovita morde e cala il Pil. Gli sbarchi di migranti – che dicevano di voler fermare – sono più che raddoppiati. E il Governo che fa? Non ricordiamo una misura concreta a favore degli italiani, delle imprese, dell'occupazione. E allora meglio gettare fango sul passato e sul Superbonus, così magari qualche cittadino in buona fede ci casca", ha scritto su Facebook il leader del M5s, Giuseppe Conte, sottolineando che la misura, "dati alla mano, ha creato un milione di posti di lavoro, un rientro di gettito fiscale per le casse dello Stato e un impatto sulla crescita del Pil che ha fatto scendere il debito pubblico di 10 punti in due anni".

E ancora, l'ex presidente del Consiglio ha rivendicato la misura approvata quando era a Palazzo Chigi, sottolineando come dopo l'esplosione della pandemia il settore dell'edilizia fosse in ginocchio e che il bonus avesse contribuito a rilanciarlo: "Dire che è solo un costo sulle spalle dei cittadini è una menzogna e fa capire quanto il governo Meloni sia del tutto impreparato ad affrontare il tema degli investimenti. Seguono le vecchie e superate logiche dei tagli e dell'austerità. Ma senza investimenti un'economia e un Paese muoiono. Non c'è futuro. Oggi lo chiamano ‘buco' ma dall'opposizione Fratelli d'Italia chiedeva di estendere e prorogare il Superbonus".

Conte ha poi aggiunto: "La Lega nel 2022 sottolineava che il Superbonus ‘ha creato lavoro per imprese, artigiani e operai e valore per le famiglie'. Oggi scopriamo che gli stessi ministri di governo e le stesse forze politiche che lo difendevano a gran voce hanno il ‘mal di pancia‘ solo a parlare di Superbonus. Non fatevi fregare da queste tattiche da vecchia politica. Il ‘mal di pancia' qui lo abbiamo noi".

Il leader Cinque Stelle ha concluso: "Questi incapaci stanno facendo a pezzi quella crescita, lasciando indietro le famiglie in difficoltà, il ceto medio, i lavoratori. Smettano di prendere in giro gli italiani e si mettano seriamente a lavorare. Gli italiani li hanno votati non per continuare a fare propaganda ma per portare soluzioni. Il tempo degli slogan è scaduto".

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