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Conte dice che non darà tregua al governo sul salario minimo: “Sarà cavallo di battaglia alle europee”

“La propaganda la fa il governo. Le sue proposte sono irricevibili e indegne, perché significa fare chiacchiere propagandistiche sulla pelle dei lavoratori”: lo ha detto Giuseppe Conte, parlando del salario minimo legale.
A cura di Annalisa Girardi
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"Non daremo mai tregua al governo sul salario minimo", promette Giuseppe Conte. "Se si macchieranno di questa grave responsabilità, noi ne faremo un cavallo di battaglia per la campagna elettorale europea, per il futuro del paese", ha detto il leader del Movimento Cinque Stelle parlando a Sky Agenda su SkyTg24, tornando ad attaccare la maggioranza per aver presentato un emendamento soppressivo alla proposta unitaria delle opposizioni.

"La propaganda la fa il governo. Le sue proposte sono irricevibili e indegne, perché significa fare chiacchiere propagandistiche sulla pelle dei lavoratori. Ecco forse il rimpianto c'è, non siamo mai riusciti a far approvare la legge sul salario minimo né nel Conte I né nel Conte II perché non c'era la maggioranza in Parlamento", ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio.

Per poi sottolineare come la situazione economica nel Paese sia drammatica. "Vedere che i 209 miliardi del Pnrr rischiano di andare sprecati, vedere Meloni che parla di pizzo di stato – ieri si è aggiunto Salvini, secondo il quale gli italiani sono ostaggio dell'Agenzia delle entrate… Tutto questo fa male e ci spinge a impegnarci ancora di più per cambiare passo".

Conte, continuando a parlare della questione evasione, ha aggiunto: "La responsabilità dell'emersione del sommerso ce l'ha il governo nel momento in cui fa la battaglia in Europa contro l'uso del Pos e eleva la soglia del contante, quando vara 12 misure a favore di evasori e corrotti. Non diciamo stupidaggini. Il governo non può dire ai lavoratori sottopagati ‘arrangiatevi, no al salario minimo legale' e poi reintrodurre i vitalizi. Stanno consapevolmente costruendo un ampliamento di un disagio sociale, dobbiamo evitarlo, dobbiamo farli ragionare, devono governare per soddisfare i bisogni dei cittadini, non per gli amici degli amici che vogliono appalti senza più gare pubbliche, non per favorire le inchieste per evitare le dimissioni della cricca e attaccare la magistratura che fa il suo dovere".

E sui vitalizi: "Il presidente La Russa verrà da noi ogni giorno incalzato fino a che non toglieremo i vitalizi a tutti gli ex senatori. E' giusto che come gli altri cittadini italiani godano di un trattamento contributivo. I parlamentari, quelli che hanno responsabilità istituzionali, devono avere non qualcosa di più ma qualcosa di meno dei cittadini".

Sullo scontro tra governo e magistratura Conte ha detto: "Qualcuno si è illuso che ci fosse una svolta, che si potesse impostare un discorso nuovo, superato il conflitto di interessi dell'anomalia berlusconiana. Il governo Meloni invece ci ha riprecipitato nel massimo scontro con la magistratura. Lo ha fatto nella conferenza stampa dopo Vilnius in cui si accusava la magistratura sul caso Delmastro. Io sono sobbalzato sulla sedia da cittadino, da giurista, da politico".

Per poi concludere: "La magistratura che sta indagando su Santanché e Delmastro è stata tacciata di fare le indagini perché si sarebbe aperta la campagna per le Europee. È inaccettabile che il presidente alzi questa soglia di conflittualità massima per garantire un regime di impunità ai suoi sodali e alla sua cricca. È gravissimo. Il ministro Nordio va a smantellare i regimi di legalità e di contrasto alla mafia. Addirittura, vuole cancellare il concorso esterno. Ma stiamo scherzando?".

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