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Conte dice che Meloni sul Superbonus 110% fa una campagna vigliacca per mascherare i suoi fallimenti

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ha risposto alle critiche del governo Meloni sul superbonus 110%. E ha attaccato parlando di povertà, di taglio del Rdc e di Caivano: “Ci sono andato più volte, a riflettori spenti. Il reddito di cittadinanza serviva anche per rispondere al disagio sociale”.
A cura di Luca Pons
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Giuseppe Conte ha difeso le misure varate dal suo governo, dal reddito di cittadinanza al superbonus 110%, contro gli attacchi e le critiche rivolte soprattutto dagli esponenti governo Meloni. In un'intervista al Corriere della Sera, il presidente del Movimento 5 stelle ha dichiarato che "non c'è alcun buco nel bilancio dello Stato" causato dal superbonus, come invece affermato dal ministro dell'Economia Giorgetti. Il sussidio edilizio "è stato decisivo per far salire il Pil dell’11% in due anni e ha creato un milione di posti di lavoro", ha ribattuto.

"Secondo Nomisma, a fronte di 88 miliardi di investimento, ha prodotto 200 miliardi di valore economico, oltre al taglio del 50% di emissioni di CO2 e ai risparmi in bolletta", ha insistito Conte, sottolineando poi che anche se l'Agenzia delle Entrate ha accertato 12 miliardi di irregolarità non bisogna "fare confusione tra semplici irregolarità e truffe vere e proprie, che hanno riguardato lo 0,5% degli interventi". E ha concluso: "Quella del governo è una campagna vigliacca per mascherare i propri fallimenti. Gli stessi partiti di questa maggioranza hanno promosso proroghe ed estensioni di questo strumento. Finiamola con le menzogne".

Il leader M5s si è poi spostato sul tema del taglio del reddito di cittadinanza e sul contrasto alla povertà. Giorgia Meloni, ha chiesto, "pensa di risolvere tutto con la social card? Un euro al giorno per chi non ha di che sopravvivere è una provocazione". E sul nuovo Supporto formazione e lavoro che ha sostituito il Rdc per i cosiddetti occupabili: "Vogliamo parlare dei corsi di formazione senza prospettive certe di lavoro?".

Proprio il reddito di cittadinanza secondo Conte era una risposta anche al disagio delle periferie, come quella di Caivano: "Sono stato più volte a Caivano a riflettori spenti, quando don Praticello era solo. Al disagio sociale si risponde con i servizi e con il lavoro dignitoso per togliere manovalanza alla mafia. Il Reddito di cittadinanza serviva anche a questo. La stretta contro condotte gravi di minorenni diventa inutile se il governo affama i cittadini delle periferie, regalando terreno a illegalità ed emarginazione. Dopo il blitz a riflettori accesi, qual è il piano strutturale per affrontare il disagio? Meloni farà un decreto e una conferenza stampa in ogni periferia abbandonata?".

Il problema, per Conte, è che "non sapendo come affrontare la manovra e avendo sposato la logica dell’austerità e degli zero virgola, Meloni è molto nervosa". Di conseguenza, "per loro la colpa è sempre degli altri. Gli sbarchi raddoppiano? Colpa della Brigata Wagner. Aumenta la benzina? Danno la colpa ai benzinai cattivi, mentre è il governo che ha tagliato gli aiuti. Sui ritardi del Pnrr danno la colpa a me, che avrei portato troppi soldi".

L'ex presidente del Consiglio ha anche evitato una domanda sull'alleanza con il Pd, limitandosi a sottolineare: "Gli italiani vogliono soluzioni, non si accontentano di cartelli elettorali. Per noi contano serietà e coerenza, non intendiamo fare come Meloni che al governo ha tradito tutti gli impegni con i suoi elettori".

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