Conte dice che l’Ucraina è stata armata a sufficienza: “Ora basta, l’Europa lavori per la pace”
Le armi, la guerra, il governo, il futuro politico del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo El Pais, a partire dalla polemica con Draghi e con l'esecutivo sull'invio delle armi in Ucraina, fino ad arrivare all'alleanza con il Partito Democratico: "Siamo d'accordo nel condannare l'aggressore e nel sostenere l'Ucraina – ha messo subito in chiaro Conte – Ma l'Italia, con Spagna, Francia e Germania, devono essere in prima fila per cambiare il corso delle trattative". Anziché "continuare a inviare armi a un Paese sufficientemente armato". Il leader del Movimento ha insistito: "I negoziati devono essere portati avanti con perseveranza e determinazione. Soprattutto ora che la Russia è più interessata, perché aveva pianificato un'aggressione militare che avrebbe dovuto portare a una vittoria in breve tempo".
Poi è tornato alla questione delle armi: "Dopo tre decreti d'invio, l'Italia ha già dato il suo contributo. Ora servono sforzi diplomatici più intensi. Dobbiamo evitare un'escalation militare". Per Conte non c'è alcuna distanza con il ministro degli Esteri Di Maio, che sta lavorando per la pace. Non c'è dunque una linea di governo e una di partito. O almeno così ha detto Conte. L'ex presidente del Consiglio si è detto fiducioso che il Movimento verrà ascoltato: "Solleviamo questioni politiche, non strumentali. Sosteniamo la negoziazione, non abbracciamo il riarmo. Sono richieste di buon senso e non vedo perché non dovrebbero ascoltarci".
Con Draghi c'è un rapporto "leale", ha spiegato Conte, mentre con il Pd ci "deve essere una collaborazione strategica". Ma attenzione: "Il Pd deve capire che non accettiamo nessuna posizione da subordinati – ha attaccato il leader grillino – E poiché ci sono gravi divergenze politiche, i dem devono accettare il dibattito, una sintesi e che prevalgano le migliori decisioni per i cittadini". Conte ha anche ricordato i tempi del governo gialloverde e ha detto di aver capito che "il sovranismo non offre soluzioni", ma ora "l'importante è che le prossime elezioni siano vinte da forze progressiste".