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Guerra in Ucraina

Conte dice che l’Italia sulle armi in Ucraina ha già dato

Il leader del Movimento 5 Stelle conferma la linea del partito: basta armi all’Ucraina. Piuttosto l’Italia sia “protagonista per spingere un negoziato” di pace.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sulle armi all'Ucraina Giuseppe Conte non molla. Il leader del Movimento 5 Stelle ha deciso la linea del suo partito e continua a ribadirla in ogni occasione: basta inviare nuove armi. A due giorni dall'informativa del presidente Draghi alle Camere, invocata a più riprese da Conte, la polemica continua e si fa sempre più dura. Tanto da far riemergere lo spettro di una crisi di governo. "Abbiamo concluso i lavori del consiglio nazionale – ha detto Conte uscendo da Palazzo Giustiniani a Roma – C'è stata una discussione ampia e confermiamo la nostra valutazione". Questa "è una nuova fase in cui l'Italia deve essere protagonista per spingere un negoziato", mentre "sull'invio di armamenti l'Italia ha già dato".

Poi è tornato a chiedere l'intervento di Draghi in Aula, che però Conte vorrebbe si concludesse con un nuovo voto: "Restiamo convinti della opportunità che ci sia un confronto in Parlamento, non per mettere in difficoltà il governo ma per rafforzare il suo mandato nei contesti internazionali – ha detto – quanto a giovedì mi aspetto che venga a informarci sullo stato di evoluzione del conflitto e ci ragguagli sugli sforzi del governo e sulla direzione che vuole imprimere a questi sforzi". E su un possibile incontro faccia a faccia con Draghi – come voluto e ottenuto ieri da Salvini – il leader pentastellato ha glissato: "Ci confronteremo".

Per Conte è necessario "imprimere una svolta nei negoziati, insieme agli altri paesi europei", altrimenti "rischiamo di avere un conflitto che non sappiamo quanto durerà". E ha aggiunto: "I cittadini europei non se lo possono permettere, perché arriverebbe una recessione gravissima che aggraverebbe ancora di più le attuali gravi condizioni economiche". Quanto al possibile ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, Conte ha spiegato: "Di fronte a Paesi che confinano con la Russia e chiedono di voler entrare nella Nato per aver una situazione più confortevole, non possiamo dire di no e quindi diciamo di sì".

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