Conte dice che la riforma della Giustizia ricorda la P2 e che sta arrivando una nuova Tangentopoli
Secondo Giuseppe Conte, viste le inchieste degli ultimi mesi, "si stanno creando le premesse per una nuova Tangentopoli" e la riforma della giustizia su cui sta lavorando il governo Meloni presenta "assonanze con la P2". Al congresso nazionale dell'Anm di Palermo il leader del Movimento Cinque Stelle ha detto: "La riforma della giustizia è un pilastro fondamentale del disegno riformatore. È un processo di accentramento e di ridistribuzione dei poteri in senso verticistico. Difficilmente questo disegno potrà completarsi con una magistratura indipendendte. Di qui la prospettiva della separazione delle carriere e la riforma del Csm, la revisione dell'obbligatorietà della legge penale. Sono tutti corollari di un medesimo disegno riformatore. È evidente che la svolta autoritaria presenta assonanze con il progetto di rinascita democratica della P2".
Per poi aggiungere: "Oggi stiamo assistendo a una dilagante contaminazione tra affari e politica, da Nord a Sud. Si stanno creando le premesse per una nuova Tangentopoli. La politica deve fare di tutto per prevenire e deve tirare fuori delle misure per fare pulizia al proprio interno ed evitare questa degenerazione e non lasciare che siano soltanto le inchieste giudiziarie, del tutto legittime, a occupare il campo". Secondo Conte la politica, oltre appunto a fare pulizia al suo interno, dovrebbe avere "un sussulto di dignità", mentre "la magistratura deve necessariamente fare il suo corso ma non deve essere solo la magistratura a preoccuparsi in funzione successiva di queste situazioni".
Queste affermazioni hanno attirato le critiche della Lega, che ha sfidato Conte ad accettare il confronto tv con Matteo Salvini, lanciato da Bruno Vespa dopo l'annuncio su quello tra Meloni e Schlein che si terrà il 23 maggio. "Sono molto gravi le parole di Giuseppe Conte su P2 e svolte autoritarie al congresso nazionale della Anm. Auspichiamo che l'ormai ex avvocato del popolo, che nelle piazze italiane raccoglie solo i fischi dei lavoratori, abbia il coraggio di accettare il confronto televisivo con Matteo Salvini: nelle democrazie dovrebbe funzionare così, mentre è proprio nei regimi autoritari che non esiste il dibattito", si legge in una nota del Carroccio.