Conte dice che la manovra del governo Meloni sarà lacrime e sangue: “Uno schiaffo ai poveri”
La manovra scritta dal governo Meloni, che il Parlamento sta discutendo e che andrà approvata entro la fine dell'anno, sarà "lacrime e sangue". Lo ha dichiarato Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, in un'intervista al Quotidiano nazionale. "Per Meloni è suonata la campanella, la ricreazione del governo è finita. Le piazze di questi giorni" mostrano il forte malcontento della popolazione, secondo Conte.
Il riferimento è allo sciopero organizzato da Cgil e Uil: "Anche i sindacati stanno inchiodando il governo alle sue responsabilità, tutelando il diritto al lavoro e mettendo nero su bianco le nefandezze della manovra. Nel Paese si stanno saldando l’opposizione sociale e politica a questo governo, perché le difficoltà sono diffuse e l’insoddisfazione è trasversale". Ma questo non significa che Maurizio Landini, segretario Cgil, abbia ambizioni politiche: "Concentrare l’attenzione del dibattito sulle velleità personali dei leader è un gioco a somma zero che non mi piace".
Conte ha parlato del rapporto Caritas, che ha dato un quadro aggiornato sulla povertà in Italia: "Quasi il 10% della popolazione è in povertà assoluta, oltre 14 milioni sono a rischio povertà ed esclusione sociale". In questa situazione, "quale crescita e coesione sociale puoi garantire al Paese se anziché aumentare le misure di contrasto alla povertà fai cassa su chi ha poco o niente e togli il Reddito di cittadinanza a 400mila famiglie". In più ci sono i tagli alle pensioni e il rifiuto di istituire un salario minimo legale: "Giorgia Meloni pensa di fare un torto al M5s, in realtà schiaffeggia queste persone e compromette un armonico sviluppo del Paese".
Il leader del M5s ha ricordato la tassa sugli extraprofitti delle banche, che nessuno dei grandi istituti pagherà ("ci raccontano che la coperta è corta, ma la coperta è sempre calda per coccolare le banche che fanno extraprofitti miliardari"), e ha sottolineato che con la manovra arriverà un aumento di varie imposte: "Due miliardi di nuove tasse, con pesanti tagli alle pensioni. Lady tax Meloni ha trasformato medici e infermieri – gli eroi della pandemia – in bancomat del governo".
Insomma, ha concluso Conte, "il governo sta cercando di nascondere una finanziaria lacrime e sangue". Ma questo non basta per aprire a un'alleanza più ampia e strutturata con il Pd di Elly Schlein: "Noi siamo sempre stati chiari: sui temi si costruisce l’intesa, non sui retroscena o le photo opportunity . Il salario minimo prima e le interlocuzioni su sanità e manovra poi dimostrano che non c’è nessuna pregiudiziale al dialogo, pur nel rispetto reciproco dei ruoli, senza fughe in avanti o pretese egemoniche". Però restano le distanze su ambiti come la guerra e le spese militari: "Noi su questi temi abbiamo tenuto la barra dritta. La pace, in Ucraina come in Medio Oriente, ha bisogno di coraggio: le frasi di circostanza è bene lasciarle al governo Meloni".