Conte dice che la Lega è in confusione totale e rischia di danneggiare il governo
Ci va giù duro Giuseppe Conte, mentre la Lega – alleata ai tempi del governo gialloverde – finisce nella bufera tra il caso Morisi e le parole di Giorgetti, con le due anime del Carroccio che sembrano sempre più evidenti e sempre più in contrasto. "La Lega è in confusione totale – spiega il presidente del Movimento 5 Stelle in un'intervista alla Stampa – ha una conflittualità interna che mi preoccupa molto". Nulla da dire sulla vicenda personale che riguarda l'ex capo della Bestia social salviniana, ma "è un ulteriore elemento che si aggiunge al caos leghista e queste fibrillazioni possono far male al governo". E attacca ancora: "Spero che la Lega si chiarisca le idee, non può dire una cosa e il suo contrario nella stessa giornata", perché "con questa maggioranza e questi problemi mi sembra improbabile arrivare al 2023".
La confusione, secondo Conte, si estende anche alla corsa alla Presidenza della Repubblica: "Prima dicono Draghi fino al 2023, poi Salvini lancia Berlusconi per il Quirinale, ora Giorgetti ribalta la prospettiva – elenca il leader pentastellato – io non partecipo al gioco della destabilizzazione, ne parleremo in prossimità della scadenza". E proprio sulla partita per eleggere il prossimo capo dello Stato Conte dice di non rimpiangere di non aver tentato la candidatura alle suppletive a Roma, come Letta ha fatto a Siena per entrare in Parlamento e governare i gruppi dall'interno. Una cosa è certa: "Dopo questa tornata elettorale inviterò i leader dei partiti a confrontarsi", annuncia l'ex presidente del Consiglio.
Il giudizio sul governo Draghi, invece, è parzialmente positivo: "Sta lavorando, ma può fare di più – chiosa Conte – Abbiamo i vaccini e il green pass, è il momento di aprire cinema e teatri al 100%, ci vuole più coraggio". Il presidente del Movimento 5 Stelle allontana il nucleare e invita a riflettere sul salario minimo che "va fatto", ma "dobbiamo discuterne insieme". Il reddito di cittadinanza, invece, va migliorato: "Tutti i percettori con cui ho parlato mi hanno chiesto dignità sociale, vogliono lavorare". E Renzi che lo vuole abolire? "È un atto vigliacco quello di chi vive da 18 anni degli stipendi della politica e vuole cancellare un sostegno per chi vive in povertà assoluta".