Conte dice che il M5s voterà la fiducia al dl Ucraina, ma avverte: “Governo ci ascolti su riarmo”
L'aumento delle spese militari ha diviso le forze politiche in Parlamento, tanto che il governo sta valutando di mettere la fiducia al decreto Ucraina in Senato per evitare fibrillazioni. "Il M5S sin dall'inizio si è dichiarato favorevole agli aiuti all'Ucraina in termini di aiuto umanitario, sanzioni alla Russia e aiuti militari. Non votiamo a cuor leggero ma per senso di responsabilità e solidarietà nei confronti di chi difende le proprie case. Il governo mette la fiducia? Benissimo, la votiamo, non c'entra niente con la corsa al riarmo", ha detto Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti alla fine della plenaria dei Comitati politici del Movimento Cinque Stelle, che si è appena conclusa a Roma.
Conte, appena riconfermato leader M5s dal voto degli iscritti, ha sottolineato come il "decreto Ucraina non ha nulla a che fare con il riarmo del Paese". Però ha avvertito: "Non può essere assolutamente che il governo non ci ascolti e che nel Def ci siano quelle fughe in avanti che abbiamo sentito negli scorsi giorni: abbiamo il diritto di farci ascoltare perché rappresentiamo una parte importante del Paese".
E ancora: "Non voglio mettere in difficoltà nessuno, ma non deve andare in difficoltà il Paese. Mi sembra che stiamo approfittando dell'onda emotiva facendo credere che investendo un pacco di miliardi nel riarmo si possa risolvere il conflitto in corso. L'unica cosa che non va fatta è distrarre fondi che servono alle famiglie e alle imprese. Io non intendo mettere in discussione l'accordo siglato con la Nato: non lo chiedo neppure al premier. Però gli accordi presi illo tempore devono tenere conto delle sopravvenienze e quelle dell'Italia sono superiori a quelle di altri Paesi. Quindi ci si mette attorno ad un tavolo e si discutono le tempistiche e gli impegni".
Proprio questo pomeriggio Conte incontrerà il presidente del Consiglio, Mario Draghi, con cui discuterà della posizione del Movimento Cinque Stelle: "Siamo disposti a ragionare con il ministro Guerini, con il Parlamento. Sulle spese militari non è questione di percentuali, maggiori o minori. Il problema è anche dove andiamo a mettere queste risorse: sicuramente non possiamo distrarre risorse dal stessuto sociale che soffre". E infine, sulla possibilità che qualcuno dei suoi voti a favore dell'ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia, Conte ha concluso: "Ne parleremo se dovesse succedere. Lo escluderei, c'è una posizione chiara è univoca del Movimento 5 stelle".