Conte dice che il M5s andrà avanti con la mozione di sfiducia contro la ministra Santanchè
Il leader del M5s Giuseppe Conte intende andare fino in fondo con la mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè, che risulta indagata dallo scorso 5 ottobre 2022 per la gestione delle sue aziende, nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura di Milano che riguarda Visibilia, il suo gruppo editoriale, per bancarotta e falso in bilancio.
L'ex premier, in un'intervista a il ‘Quotidiano nazionale', ha ricordato che il Movimento ha depositato una mozione di sfiducia individuale anche alla Camera, "dove la ministra ha deciso di non presentarsi. Non vogliamo portare il procedimento giudiziario in Parlamento, ma non possiamo tacere che alla luce dell'informativa resa dalla ministra e delle successive testimonianze di ex lavoratori delle aziende indagate la gravità delle accuse risulta confermata con l'aggiunta di ulteriori incongruenze".
Secondo Conte "la violazione dei più elementari principi di etica pubblica è inconfutabile. Mi auguro che Meloni si mostri coerente con quanto diceva dall'opposizione, quando invocava le dimissioni dei ministri di altri governi per tutelare la credibilità delle istituzioni".
Le dimissioni di Santanchè sono davvero possibili?
Tra le opposizioni la segretaria Elly Schlein ha già annunciato che il Partito Democratico voterà a favore della mozione di sfiducia, così come Alleanza Verdi-Sinistra, di cui fanno parte Europa Verde e Sinistra italiana. Ma è difficile che la mozione possa avere come esito le dimissioni della ministra: per far sì che questo accada è necessario il 50% più uno dei voti dell'Aula, cioè la maggioranza assoluta. È necessario quindi che non solo i partiti di minoranza, ma anche pezzi della maggioranza, votino a favore di passo indietro della ministra. Ma le forze d'opposizione sono divise. Il leader di Azione Carlo Calenda ha infatti detto che Santanchè è innocente "fino a eventuale sentenza passata in giudicato", ma comunque "dovrebbe seriamente valutare di fare un passo indietro" vista la sua informativa che ha reso in Senato, giudicata insufficiente.
Secondo Calenda la mozione di sfiducia contro Santanchè sarebbe un regalo alla maggioranza, perché finirebbe con il compattare i partiti del centrodestra. Italia Viva di Matteo Renzi è invece apertamente contraria alle dimissioni della ministra del Turismo: "Ogni valutazione sul prosieguo della sua esperienza ministeriale è nelle sue mani e nelle mani del presidente del Consiglio, che si assume la responsabilità politica", ha detto il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, dopo l’intervento in Aula di Santanchè.
Oltre al membro del governo sarebbero coinvolti nella vicenda giudiziaria anche la sorella Fiorella Garnero (ex consigliera della società) e il compagno Dimitri Kuntz D'Asburgo, ex presidente di Visibilia Editore. Mercoledì scorso la ministra di Fdi è intervenuta in Senato, affermando di non sapere nulla dell'indagine, e di non essere stata informata. Le indagini sono state state secretate per i primi tre mesi (la Procura non ha l'obbligo di trasmettere un avviso di garanzia a meno che non abbia necessità di procedere con atti di indagine che richiedono la presenza dell'indagato, come un interrogatorio o una perquisizione), ed è per questo che la ministra, che aveva dato mandato ai suoi legali di accertare la presenza di eventuali indagini a suo carico a dicembre, non aveva avuto conferma delle notizie di stampa.
Successivamente però le indagini sono state prorogate, e in casi come questo la persona indagata dovrebbe essere informata dalla Procura. Probabilmente per via di ritardi burocratici la notifica non le sarebbe stata recapitata. Non è ancora chiaro insomma come mai la ministra, nel momento in cui ha parlato in sua difesa nell'Aula di Palazzo Madama, abbia detto di non essere informata dell'indagine a suo carico.
La versione di Santanchè comunque non è credibile per il Pd: "Ma qualcuno crede sia possibile che un ministro non fosse a conoscenza del fatto che la magistratura stesse indagando sulle proprie società? Nel merito credo che bisognerebbe rispettare tutti gli imprenditori che in momenti difficili si sono rimboccati le maniche per aiutare i propri dipendenti. Con Santanchè ci troviamo di fronte, non a degli imprenditori, ma a dei prenditori che hanno utilizzato le aziende che governavano e gestivano per fare la bella vita", ha attaccato Toni Ricciardi, vice presidente del Pd alla Camera, a Sky Agenda. "È una questione di opportunità politica. La magistratura giudicherà i comportamenti, noi guardiamo all'opportunità. Non pagare i tfr o i fornitori se fai il ministro non te lo puoi permettere. Il Ministero del turismo è una vetrina dell'Italia nel mondo. È una questione di reputazione", ha aggiunto.
Conte interviene sul caso del figlio di Ignazio La Russa
Giuseppe Conte nell'intervista ha parlato anche del caso del figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Una vicenda, che "mostra da un lato un aspetto giudiziario su cui la politica non deve pronunciarsi, evitando strumentalizzazioni e lasciando che la magistratura prosegua nelle sue indagini. Le sue dichiarazioni di padre, però, non hanno tenuto conto delle responsabilità che competono alla seconda carica dello Stato e in ogni caso sono state formulate senza alcun rispetto che andrebbe riservato alla presunta vittima della violenza. Purtroppo, non è il primo inciampo: da inizio legislatura, il Presidente del Senato ha già inanellato una quantità di sbavature istituzionali che sono incompatibili con il suo alto ruolo".