Conte dice che il governo non ha ottenuto nulla sui migranti in Europa e rilancia lo Ius scholae
Giuseppe Conte torna ad attaccare il governo Meloni su più fronti, a partire dalla questione migranti. Il leader del Movimento 5 Stelle, intervenuto a Skytg24, va dritto al sodo: "Il governo ha clamorosamente fallito sui migranti – dice l'ex presidente del Consiglio – in Europa non ha ottenuto nulla". Il punto è la protezione speciale, che il governo sta cercando di eliminare sostenendo – anche se è palesemente falso – che esista solo in Italia: "Gli sbarchi sono quadruplicati e adesso il governo vuole rivedere la protezione speciale che è stata ampliata nel governo Conte due, c'è sempre stata e ci deve essere – aggiunge il leader del Movimento 5 Stelle – Il governo è completamente in confusione".
Parlando di migranti, Conte torna anche sullo "ius scholae", considerata "una battaglia del Movimento 5 Stelle". Non lo ius soli, però: "Non sono favorevole, perché riguarderebbe anche chi transita provvisoriamente in Italia – continua l'ex presidente del Consiglio – Stiamo lavorando a una proposta in questi giorni e poi spero si possa arrivare a un testo comune delle opposizioni".
Poi Conte chiama in ballo il Partito Democratico, e per marcare le distanze sulla questione ambientale chiede ai dem di votare insieme al Movimento 5 Stelle sull'ordine del giorno grillino al decreto Pnrr che punta a bloccare il termovalorizzatore di Roma: "La nostra è una richiesta anche al governo – dice il deputato – gli chiediamo di scegliere. Ho visto che c'è chi ha espresso delle perplessità anche all'interno della maggioranza".
Infine il leader del Movimento 5 Stelle torna a parlare anche della guerra in Ucraina, ribadendo il punto: "Solidarietà vera alla popolazione, ma dobbiamo imporre una svolta e l'Italia lo può fare – dice Conte – Dobbiamo essere capofila nella svolta politica e la strategia militare, che ora è l'unica che abbiamo, porta alle conseguenze che ha messo in evidenza Mattarella". Poi ricorda: "Inizialmente abbiamo appoggiato i primi invii militari anche se con sofferenza. Se la strategia sarà quella dettata da Washington, con l'escalation militare noi non ci stiamo più".