video suggerito
video suggerito
Covid 19

Conte dice che gli impiegati pubblici sono più protetti e tutelati degli altri

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla dell’attuale situazione dei lavoratori italiani e sottolinea come quelli della pubblica amministrazione siano più tutelati: “Dobbiamo essere consapevoli come governo che si stanno creando nuove diseguaglianze e che ci sono categorie che godono di una maggiore protezione, fasce sociali che riescono anche ad accumulare maggior risparmio rispetto al passato, pensiamo ai pubblici impiegati”.
A cura di Stefano Rizzuti
1.785 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ammette che in questa lunga emergenza sanitaria i lavoratori più tutelati sono quelli della pubblica amministrazione. Una presa di posizione che dipende, sicuramente, dalle maggiori rassicurazioni per i dipendenti della Pa, che non rischiano il licenziamento in questa fase e che hanno maggiori possibilità di ricorrere allo smart working, imposto dal governo nella misura più ampia possibile. Intervenendo all’assemblea Fipe Confcommercio 2020, il presidente del Consiglio afferma: “Dobbiamo essere consapevoli come governo che si stanno creando nuove diseguaglianze e che ci sono categorie che godono di una maggiore protezione, fasce sociali che riescono anche ad accumulare maggior risparmio rispetto al passato, pensiamo ai pubblici impiegati”.

I vantaggi per chi fa smart working secondo Conte

Il riferimento di Conte è al fatto che i dipendenti pubblici, per esempio, “non devono spostarsi per andare a lavoro”. Inoltre, grazie allo smart working “risparmiano soldi e tempo”. Al contrario, il presidente del Consiglio sottolinea come ci siano “altre categorie, settori della popolazione, che sono in forte emergenza e sofferenza perché l'impatto della pandemia interessa tutti coloro che non hanno un reddito fisso, come le partite Iva, i professionisti, i piccoli imprenditori che, oltre alla perdita di fatturato, devono sostenere costi fissi difficilmente comprimibili anche di questi tempi”.

I numeri dello smart working in Italia

Lo smart working nelle pubbliche amministrazioni viene incentivato e reso obbligatorio nella misura più larga possibile. A prevederlo è il dpcm del 3 novembre, nel quale si parla di “percentuali più elevate possibili di lavoro agile”. Diversa la situazione nel settore privato, nel quale è prevista solo una forte raccomandazione. Per quanto riguarda i numeri dello smart working, a fornire alcune stime è l’Osservatorio smart working della School of management del Politecnico di Milano, secondo cui attualmente ci sono più di 5 milioni di lavoratori in smart working in autunno. Durante il lockdown, invece, si è arrivati a oltre 6,5 milioni di italiani che usufruivano del lavoro agile. Di questi quasi 2 milioni erano dipendenti della Pa, una cifra inferiore a quella delle grandi aziende, ma superiore a quella delle Pmi e delle micro-imprese. A settembre, invece, i dipendenti pubblici in smart working sarebbero stati 1,3 milioni su un totale di 5 milioni di lavoratori agile.

1.785 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views