Conte contro Santanchè: “Togliete il fiasco alla ministra, salda alla poltrona grazie a Giorgia”
Botta e risposta tra Giuseppe Conte e Daniela Santanchè dopo le dichiarazioni pronunciate dal leader del Movimento 5 Stelle gli scorsi giorni, durante un convegno di Confindustria. Intervenuto in all'evento organizzato dai Giovani imprenditori l'ex presidente del Consiglio aveva parlato di "capitalismo infetto" a proposito delle recenti inchieste che hanno coinvolto il mondo della politica, tra cui la ministra Santanchè.
"Togliete il fiasco alla sinistra. Conte parla di capitalismo infetto, lui che sappiamo bene come ha gestito il Covid. La Schlein fa una contro manifestazione alla festa della Repubblica e La Repubblica se la prende con il vino di Bruno Vespa", ha scritto Santanchè su X in polemica contro il leader grillino. La risposta di Conte non sì è fatta attendere. "Togliete il fiasco alla Ministra, sotto inchiesta per truffa sui fondi Covid e per altro ancora, sempre salda alla poltrona grazie all'amichettismo di "Giorgia". Questi son quelli che insultavano e umiliavano i cittadini in povertà. E ancora blaterano scemenze. Decenza, Ministro. Decenza!", ha scritto riprendendo le parole della ministra.
In particolare, durante il convegno di Confindustria, l'ex presidente del Consiglio aveva commentato l'inchiesta che riguarda il presidente della Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione. "Non sono per le gogne. Il problema è che quello è un sistema marcio", aveva dichiarato prima di allargare il discorso al caso della ministra Santanchè, indagata per falso in bilancio e truffa ai danni dell'Inps. "Lei dovrebbe parlare con gli altri leader europei che hanno tutti il reddito di cittadinanza, si metterebbero tutti a ridere. Gli abbiamo fatto la guerra ideologica, abbiamo fatto la guerra contro i divanisti, abbiamo avuto esponenti politici come la Santanché che li insultavano e poi si scopre che il nostro capitalismo è un capitalismo infetto perché la Santanché è accusata di truffa aggravata sui fondi Covid. Abbiamo un capitalismo infetto", aveva gelato Conte auspicando "un sussulto di responsabilità rispetto a un modo di fare impresa".
Le dichiarazioni del leader del M5S avevano scatenato immediatamente l'ira della categoria. "Sentire un leader politico che parla di capitalismo infetto a me, perdonate il termine, fa girar le balle. Siamo gente seria, serve rispetto", aveva attaccato l'ex presidente di Confindustria Emma Marcegalia. "Non mi piace sentire chi oggi qui fa di tutta l’erba un fascio, capisco la campagna elettorale, noi siamo imprenditori rappresentiamo il Paese, siamo quelli che fanno il Pil del Paese", si era accodato il neopresidente Emanuele Orsini. Poco dopo Conte aveva provato a correggere il tiro: "Nel parlare di capitalismo infetto mi riferivo a quel sistema malsano che emerge anche dalle inchieste giudiziarie in cui l’imprenditore cerca un rapporto privilegiato con il politico di turno e poi ne finanzia la campagna elettorale. Questo rappresenta una gestione infetta dei rapporti tra politica ed economia".