Conte: “Meloni giustifica violenza alla Camera? Abbiamo visto idee giovani FdI nell’inchiesta di Fanpage”
Parlando alla conferenza stampa conclusiva del G7, Giorgia Meloni ha risposto a una domanda sugli scontri fisici avvenuti in Parlamento negli scorsi giorni e non ha esitato a difendere i deputati della maggioranza che hanno aggredito Leonardo Donno (M5s), dicendo che la loro colpa è stata "cadere in una provocazione". Dopo appena pochi minuti è arrivata la risposta di Giuseppe Conte, tramite i social: "Abbiamo scoperto che per la presidente del Consiglio Meloni mostrare una bandiera italiana in Aula e consegnarla a un ministro per dire no all'Autonomia che spacca il Paese è una ‘provocazione'. La bandiera italiana non è mai una provocazione. È il nostro simbolo che ci ricorda di essere uniti", ha detto il leader del Movimento 5 stelle.
Conte ha detto che si sarebbe "aspettato delle scuse da parte di chi guida una maggioranza che aggredisce con violenza inaudita, con calci e pugni, un parlamentare del M5S in piena Aula". Anche una presa di posizione critica nei confronti dei propri deputati "non avrebbe rimediato alla gravità dell’accaduto, alla figuraccia internazionale, ma almeno sarebbe stata una toppa dovuta", ha affermato. Poi l'ex premier ha citato Gioventù Meloniana, l'inchiesta condotta da Fanpage.it infiltrandosi all'interno di Gioventù nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d'Italia, e mostrando l'ideologia di estrema destra che permea quegli ambienti: "Abbiamo un presidente del Consiglio che non condanna neppure la violenza. D'altronde dall'inchiesta di Fanpage abbiamo visto che idea di democrazia e rispetto circola in alcune sezioni giovanili di Fratelli d'Italia".
Conte ha rilanciato l'invito alla manifestazione di martedì prossimo, organizzata in modo unitario da tutte le opposizioni: "Sventoleremo il tricolore tutti insieme a Roma. Se per Meloni e soci la bandiera dell'Italia è una provocazione allora la sventoleremo più forte". Alle sue parole di critica si è unito anche il diretto interessato, Donno: "Questo è il centrodestra, hanno gettato la maschera, ed è a causa loro che nel nostro Paese sta ritornando un clima di odio, e che aumenta il rischio di emulazione. Le parole di oggi di Meloni sono inaccettabili e rappresentano l'ennesima figuraccia anche sul piano internazionale". Il capogruppo del M5s alla Camera, Francesco Silvestri, ha aggiunto: "Imbarazzante e vergognosa la dichiarazione della premier Meloni", che "dimostra una complicità che, questa sì, svilisce le nostre istituzioni e offende la democrazia". Per la senatrice Elisa Pirro (M5s), Meloni "ha di fatto giustificato l'aggressione squadrista a Donno e l'allergia leghista al tricolore che lui ha semplicemente porto a Calderoli. Meloni ha mostrato il suo vero volto visceralmente antidemocratico".
Anche il deputato del Partito democratico, Andrea Orlando, si è espresso sui social: "Secondo la presidente del Consiglio, che guida un partito che si chiama Fratelli d'Italia, la consegna ad un ministro di una bandiera tricolore è una provocazione. Buono a sapersi". E la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga: Meloni "fa finta di non vedere chi prima ha provocato, poi aggredito. Sono quelli della sua maggioranza, quelli del ‘presente' e della ‘decima'. Chieda scusa lei per quegli uomini violenti che hanno offese le istituzioni sotto gli occhi del mondo".