Conte cena con Di Battista e poi punge il PD sul caso Renzi-Open e il salario minimo
Un altolà agli alleati, primo tra tutti il Partito democratico. Suona così il post Facebook con cui Giuseppe Conte bacchetta su alcuni temi d'attualità i colleghi del campo progressista, dopo aver cenato ieri sera con Marco Travaglio e Alessandro Di Battista. Incontro che qualcuno ha già definito “patto della Barchetta” (dal nome del ristorante dove si è svolto), ipotizzando un presunto piano per far uscire il M5S dall'alleanza giallorossa e farlo tornare solo. Come in passato, insomma: né di destra, né di sinistra. Un'ipotesi che sicuramente sarebbe gradita a Di Battista, ma vede Conte ancora freddo.
Oggi il leader del Movimento se la prende ufficialmente con alcuni quotidiani, che definiscono i grillini "isolati". «Siamo isolati se diciamo, come abbiamo fatto ieri in Aula sul caso Open-Renzi, che i politici devono difendersi nei processi e non dai processi? – si chiede- Siamo isolati se vogliamo approvare subito il salario minimo per alzare gli stipendi da fame, combattendo precarietà e paghe da 3 o 4 euro l'ora?». Quindi, attacca: «Se questa determinazione significa “isolamento” allora ne vado fiero, ma in realtà non credo proprio che ci ritroveremo isolati, perché avremo sempre il Paese al nostro fianco».
L'ex premier è convinto poi che la linea dei grillini sia chiara, mentre spetterebbe agli altri fare chiarezza. E qui la stoccata agli alleati. «Chi vuole lavorare con noi – punge- non può eludere queste questioni, deve assumersi queste responsabilità». Quindi spiega che il Movimento 5 stelle ha il compito di colmare il vuoto della politica sui temi di etica pubblica e giustizia sociale.
Il "patto della Barchetta" tra Conte, Travaglio e Di Battista
Ieri sera Giuseppe Conte, Alessandro Di Battista e Marco Travaglio si sono ritrovati a due passi da Castel Sant'Angelo, nel pieno centro di Roma, molto frequentato da politici e imprenditori. L'incontro si sarebbe svolto assieme ad altri 4 o 5 esponenti del Movimento, già riunitisi dopo lo spettacolo teatrale del Direttore del Fatto sul "Conticidio". Da tempo il leader M5s dialoga con Di Battista nel tentativo di farlo tornare tra i grillini, mentre quest'ultimo continua a dirsi non disponibile. Non solo: attacca ripetutamente l'ex amico Luigi Di Maio e tutta la parte del Movimento che è troppo vicina al Partito Democratico.
L'operazione arriva la stessa sera in cui i vertici del M5s, tra cui lo stesso ex premier, hanno provato a superare il blocco del Tribunale di Napoli, convocando l'assemblea degli iscritti per "riabilitare" Conte come presidente del Movimento e ripetere la votazione dello scorso agosto sullo Statuto.