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Crisi di governo 2019

Conte bis, Beppe Grillo torna in panchina: “Servivano i miei vaffa…”

Il comico genovese pubblica un post sul suo blog per far sapere di voler “ritornare in panchina” e per rivendicare il merito di aver contribuito a sbloccare le trattative post crisi di governo. E ricorda come uno dei timori maggiori dei politici italiani sia il suo ritorno in campo in prima persona…
A cura di Redazione
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Che sia stata la crisi di governo delle “ridiscese in campo” non c’è alcun dubbio. Se però per Matteo Renzi si è trattato di un passaggio che segna un ritrovato attivismo in prima persona nell’agone politico, lo stesso non sembra potersi dire di Beppe Grillo. Il co-fondatore del Movimento 5 Stelle, dopo essere intervenuto in prima persona nella discussione interna al partito, partecipando alle riunioni decisive e sostenendo il Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte, annuncia a suo modo di voler ritornare in panchina.

Sbaglio oppure una delle paure più diffuse oggi in Italia è che lei torni in campo, signor Giuseppe? Lei è il lessico, il vocabolario, della politica e del paese a partire dal V-Day. Lei è effetto e causa perfettamente pesati dell’oggigiorno!”: così scrive Beppe Grillo immaginando un suo dialogo con Dio e rivendicando il ruolo dei vaffa come mezzo per smuovere le acque della politica italiana. Nella sua lettura, il compito che gli è stato affidato è proprio quello di “dare un linguaggio” nuovo a una politica che si compiace dietro bizantinismi e strategismi: “Ho osato interferire con queste leggi primordiali con i suoi vaffanculi, generando rischiose differenze, visibili contraddizioni, fiducioso di un uomo affrancato dalla natura”.

Ora, però, è il momento di fare nuovamente un passo indietro, spiega:

Ora, faccia rientrare i vaffanculi signor Giuseppe, lasci che il mondo torni alle sue piccole diplomatiche faccende, smetta subito di interferire con le primordiali leggi della dicitura e lasci ad ognuno la sua mediocrità: a giocarci come il pongo, come un bimbo sulla spiaggia che stermina piccoli animaletti innocenti. Io ho scelto lei, signor Beppe, per diffondere questo panorama, questo feeling.

“Perché io?”

Ma perché lei è un artista signor Beppe, si occupa di entertainment, come la musica negli ascensori decide ogni giorno un motivetto. Ed io la restituirò a quel sistema di cui sbraita come un essere demoniaco appartenente alla mitologia con una sola pretesa, quella di diffondere questo Vangelo. Li lasci lì senza un linguaggio: che la Babele si scateni!

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