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Covid 19

Contagi in aumento, governo pensa a una stretta per feste e grandi eventi

Il governo sta valutando nuove misure restrittive per arginare l’impennata dei contagi di Covid-19: gli esperti del Cts hanno suggerito all’esecutivo di prevedere eventuali limitazioni per feste private e grandi eventi pubblici. Con il nuovo dpcm potrebbe arrivare una stretta che vada in questa direzione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo sta valutando una nuova stretta per contenere il balzo dei contagi registrato ieri, con 4.458 nuovi positivi e 22 morti. E dopo aver previsto l'obbligo di mascherina su tutto il territorio nazionale, adesso pensa a nuove misure di contenimento per le  feste e gli eventi affollati.

In questa fase la strategia annunciata è quella di prevedere chiusure mirate, a livello locale, mini-lockdown. Come quello che è stato disposto a Latina, per 14 giorni. Questo servirà a evitare, almeno per il momento, una chiusura nazionale. La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa esclude che ci sia questa possibilità: "No, non ci possiamo permettere un nuovo lockdown. Il paese, l'economia, ma anche noi stessi, la nostra condizione esistenziale, non potrebbe reggere un nuovo lockdwown", ha detto a Radio anch'io.

Se però l’indice Rt dovesse essere superiore a 1,5 per tre settimane di seguito allora potrebbero essere stabilite chiusure anche per settori ritenuti strategici. In questo momento priorità dell'esecutivo è comunque tenere aperte le scuole e le attività economiche e commerciali. Tra le misure contenute nel nuovo decreto anti Covid, che ha prolungato fino al prossimo 15 ottobre quelle previste nel dpcm dello scorso 7 settembre, c'è anche la limitazione del potere dei presidenti di Regione: d'ora in poi potranno emanare ordinanze che contengano solo norme più stringenti di quelle vigenti a livello nazionale. Non potranno invece prevedere un allentamento delle misure.

Non è stata prevista invece nessuna chiusura anticipata per bar e ristoranti, che temevano l'imposizione di un ‘coprifuoco', con l'obbligo di chiudere alle 23. Sono infatti i luoghi della movida i primi ad essere nel mirino del governo, proprio per l'alto rischio di contagi negli assembramenti che spesso si creano davanti ai locali. Non è escluso però che possano esserci disposizioni: una delle ipotesi allo studio è la limitazione dei posti a tavola proprio per favorire il distanziamento tra le persone.

Gli esperti terranno sotto controllo il dato dei ricoveri ma soprattutto quello dei ricoveri in terapia intensiva. Se queste dovessero riempirsi oltre il livelli di guardia allora potrebbe essere necessaria una nuova serrata. Ma al momento non siamo ancora in questa fase, assicurano gli scienziati.

Limitazioni per feste

In ogni caso il Cts ha già dato l'indicazione al governo di prevedere limitazioni per gli eventi di massa: la manifestazione dei negazionisti di domani a Roma e la Marcia Perugia-Assisi sono sotto osservazione. Al momento il numero dei partecipanti agli eventi al chiuso è fissato a 200, per quelli all'aperto la soglia è 1000. Ma questo tetto potrebbe essere rivisto a giorni alla luce dell'impennata di casi. Il limite dei partecipanti a eventi nei locali pubblici, come compleanni, matrimoni o battesimi potrebbe abbassarsi.

Mezzi pubblici

Al momento sui mezzo pubblici, autobus e metropolitane, la capienza consentita è fissata all'80 per cento. Ma i ministri degli Affari Regionali Francesco Boccia e quello della Salute Roberto Speranza stanno valutando con Regioni e Comuni delle possibili limitazioni anche sui mezzi di trasporto, viste le immagini dei giorni scorsi, che mostrano banchine affollate, e vagoni riempiti ben oltre la soglia consentita.

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