“Contagi da Covid raddoppiati in tre settimane, ma nessuno fa il vaccino”: l’allarme di Gimbe
L'inverno si avvicina e il Covid torna a correre. A tre settimane dalle vacanze di Natale, il virus fa registrare un'impennata di contagi. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe dà i numeri: tra la prima e l'ultima settimana di novembre i nuovi casi sono sostanzialmente raddoppiati, seguendo un trend in enorme crescita che rischia di esplodere ulteriormente nei prossimi giorni. Il tutto viene analizzato, inoltre, sulla base di dati fortemente sottostimati, per le stesse ragioni che hanno accompagnato dall'inizio la pandemia di Covid: il grande numero di asintomatici in primis, a cui si è aggiunta l'eliminazione dell'isolamento obbligatorio e quindi il crollo del numero dei tamponi effettuati.
L'aumento dei nuovi casi, però, porta anche la netta crescita dei posti letto occupati da pazienti Covid negli ospedali. In area medica l'aumento è stato del 58,1% rispetto all'inizio di novembre, mentre in terapia intensiva addirittura del 71,7%. Parliamo di numeri assoluti ancora relativamente bassi, ma il rapido aumento dei contagi rischia di far crescere rapidamente anche i ricoveri.
Come sempre, in questi casi, aumentano anche i decessi: nell'ultima settimana di ottobre hanno perso la vita a causa del Covid 148 persone, un mese dopo – a fine novembre – in una settimana si sono registrati 881 morti per il virus. I decessi, però, risultano quasi solo a carico della fascia di età con più di ottant'anni.
Parallelamente ai dati sull'andamento della pandemia, Gimbe diffonde anche quelli sulla campagna di vaccinazione contro il Covid, che è sostanzialmente ferma. "Nonostante le raccomandazioni del ministero della Salute, i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi a livello nazionale e prossimi allo zero in quasi tutte le Regioni del Sud – commenta il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – Con un numero di somministrazioni che, invece di aumentare, si riduce. Purtroppo, al fenomeno della ‘stanchezza vaccinale' e alla continua disinformazione sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi".