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Consulta, fumata nera anche sui nomi di Violante e Caramazza

Alla sedicesima votazione accordo tra Pd e Forza Italia sui nomi di Violante e dell’ex avvocato generale dello Stato, Francesco Ignazio Caramazza: ma i parlamentari bocciano anche questo ticket.
A cura di Redazione
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Aggiornamento ore 12:15 – Fumata nera anche alla sedicesima votazione, con i due candidati che non hanno raggiunto il quorum dei 570 voti necessari. A pesare, oltre ai soliti franchi tiratori, anche le tante assenze e la decisione della Lega Nord di votare scheda bianca.

Dopo 15 fumate nere sembra vicina l’elezione dei due giudici della Corte Costituzionale di nomina parlamentare. L'impasse che aveva caratterizzato le precedenti votazioni infatti sembra ormai superata visto che Pd e Forza Italia finalmente hanno trovato un accordo sui due nomi da eleggere. Per i Democratici il nome è sempre quello di Luciano Violante come stabilito fin dall'inizio delle votazioni, mentre per Forza Italia il nuovo nome è quello dell’ex avvocato generale dello Stato, Francesco Ignazio Caramazza. A meno di colpi di scena dell'ultimo momento questi quindi saranno i due nuovi membri della Consulta. Partito Democratico e Forza Italia infatti hanno promesso di votarli entrambi e tranne qualche defezione personale, al momento non si segnalano particolari opposizioni interne. L’intesa tra i due partiti è stata confermata anche dalle indicazioni inviate via sms ieri sera ai gruppi Democratici e a quelli forzisti di Camera e Senato.

Non si vota per il Csm

Dalla sedicesima votazione in seduta comune quindi arriverà fumata bianca. Del resto ieri l’avvocato e senatore forzista Donato Bruno davanti all’ennesimo stallo del Parlamento riunito in seduta comune, aveva deciso di rimettere la candidatura nelle mani di Silvio Berlusconi uscendo di scena definitivamente. Per oggi la presidenza della Camera ha previsto questa unica votazione per la Consulta rimandando a data da destinarsi quella del Csm. Infatti il Parlamento deve ancora decidere il sostituto da mandare a Palazzo dei Marescialli al posto di Teresa Bene la cui elezione non è stata convalidata per mancanza dei titoli necessari.

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