Consip, il testo della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Luca Lotti
Sarà discussa il 15 marzo al Senato la mozione di sfiducia individuale presentata nei confronti del ministro allo Sport Luca Lotti. La calendarizzazione arriva dopo la decisione del MoVimento 5 Stelle di ritirare l’analoga mozione presentata alla Camera dei deputati, ed è stata formalizzata dalla conferenza dei capigruppo a Palazzo Madama.
I senatori saranno chiamati a esprimersi su un testo firmato dai componenti del gruppo 5 Stelle, che vede come prima firmataria la capogruppo Michela Montevecchi. La mozione di sfiducia verte sul coinvolgimento del ministro, braccio destro del segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, nell’inchiesta sulla presunta corruzione negli appalti Consip, la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione.
Come vi abbiamo raccontato nel nostro speciale sull’inchiesta CONSIP, Lotti è indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento dalla Procura di Napoli, in una indagine stralciata dal filone principale sulla corruzione e ora a Roma per competenza territoriale. Il ministro avrebbe avvertito Marroni, ad della società pubblica, e altri dirigenti di una inchiesta nei loro confronti, “danneggiando” dunque il lavoro degli inquirenti, dal momento che, in seguito alla segnalazione, l’amministratore delegato avrebbe fatto bonificare il proprio ufficio dalle microspie e avrebbe preso delle precauzioni per non essere intercettato.
Ecco il testo integrale della mozione di sfiducia nei confronti di Lotti:
Il Senato,
premesso che:
con decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre 2016, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, l'on. Luca Lotti è stato nominato Ministro per lo sport. Ulteriori importanti funzioni sono state delegate al ministro Lotti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 gennaio 2017;
attualmente, il ministro Lotti risulta indagato dalla magistratura nell'ambito di un'inchiesta riguardante fatti di corruzione relativi alla Consip SpA, centrale di acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione;
l'inchiesta Consip è partita da un'indagine della procura antimafia di Napoli su presunti legami con la camorra di alcuni dipendenti dell'imprenditore Alfredo Romeo, impiegati nell'ospedale "Cardarelli", uno dei più grandi del Sud Italia;
l'inchiesta ha due filoni principali: nel primo, l'imprenditore napoletano Romeo, arrestato il 1° marzo 2017, è accusato di aver corrotto un funzionario di Consip e aver promesso denaro a Tiziano Renzi. Nel secondo filone, l'attuale Ministro per lo sport è indagato, insieme al comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, e al comandante della legione Toscana dei Carabinieri, generale Emanuele Saltalamacchia, per i reati di rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento, per aver informato alcuni dirigenti Consip di un'indagine in corso nei loro confronti;
in particolare, secondo gli inquirenti, Romeo avrebbe corrotto un dirigente di Consip, Marco Gasparri, per "facilitare" la redazione dei bandi e agevolarne l'iter, ricevendo in cambio 5.000 euro in contanti nel 2012, mentre, nei due anni successivi, avrebbe ricevuto in tutto altri 100.000 euro. Uno degli appalti, definito "l'appalto più ricco d'Europa", il cosiddetto "Facility Management 4", che vale circa 2,7 miliardi di euro, è stato diviso in diversi "lotti", tre dei quali, secondo le fonti di stampa, sarebbero stati prossimi ad essere assegnati proprio alle società di Romeo;
inoltre, secondo quanto risulta dalle indagini, per come riportato dalle fonti giornalistiche, Romeo avrebbe promesso del denaro anche a Tiziano Renzi, padre del Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore, in cambio di un aiuto per incontrare Luca Lotti e Luigi Marroni, amministratore delegato di Consip;
il fascicolo contenente le ipotesi di reato sulle fughe di notizie contestate al Ministro è stato stralciato dal filone principale sulla corruzione e trasmesso a Roma per competenza territoriale;
il ministro Lotti risulta indagato, dal dicembre 2016, in seguito alle dichiarazioni rese alla magistratura dal suo amico Luigi Marroni, ex assessore per la sanità della Regione Toscana, nominato dal Governo Renzi amministratore delegato di Consip;
il Ministro risulta accusato, secondo le ricostruzioni giornalistiche, per aver avvertito i vertici Consip dell'esistenza della suddetta inchiesta, rivelazione che avrebbe portato alla decisione da parte dei medesimi vertici Consip di far "bonificare" gli uffici, al fine di verificare l'esistenza di microspie, poi effettivamente rinvenute;
giova ricordare che, nel 2013, lo stesso Alfredo Romeo fece una donazione di 60.000 euro, tramite la società Isfavim, alla fondazione "Open", che ha finanziato la campagna elettorale di Matteo Renzi alle primarie di quell'anno;
ferme restando le eventuali responsabilità che dovranno essere accertate in sede giudiziaria, i fatti indicati minano fortemente, a parere dei proponenti del presente atto, la credibilità del Ministro e pongono un grave pregiudizio sulle sue capacità di svolgere liberamente le delicate funzioni alle quali è chiamato, nonché sull'opportunità della sua permanenza a ricoprire una carica governativa di primo piano e di piena rappresentanza politica;
visto l'articolo 94 della Costituzione e visto l'articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica,
esprime la propria sfiducia al Ministro per lo sport, on. Luca Lotti, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni.