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Consiglio Ue, Macron: “Con Meloni ci siamo solo incrociati, io rispetto sempre tutti per principio”

“Non ho avuto un incontro bilaterale con la presidente del Consiglio Meloni, ma ci siamo incrociati. Io sono sempre rispettoso delle persone, è una questione di principio”: lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron a chi gli chiedeva dei rapporti con Giorgia Meloni.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente francese Emmanuel Macron commenta le accuse di Giorgia Meloni, che aveva definito "inopportuno" il suo invito a Parigi a Volodymyr Zelensky e Olaf Scholz alla vigilia del Consiglio europeo. "Io sono sempre rispettoso delle persone e delle loro scelte. È una questione di principio", ha risposto questa notte Macron, al termine della lunga giornata di lavori a Bruxelles, a chi gli chiedeva come andassero le cose con la presidente del Consiglio italiano.

A parte uno scambio di battute, non c'è stato alcun incontro bilaterale tra i due. Lo ha confermato anche Macron: "Non ho avuto un incontro bilaterale con la presidente del Consiglio Meloni, ma ci siamo incrociati. E sono felice soprattuto che faremo insieme una cosa importante per l'Ucraina, con la decisione sui Samp-T. È questo ciò che conta, l'efficacia", ha detto, facendo riferimento all'accordo tra Roma e Parigi sul sistema aereo anti-missile che i due Paesi si apprestano a fornire all'Ucraina, per aiutarla a difendersi dall'aggressione russa.

Da parte sua, invece, Meloni non è tornata sulle tensioni con l'Eliseo e si è limitata a commentare i risultati raggiunti nel primo giorno di vertice. La presidente del Consiglio, in generale, si è detta soddisfatta di come stanno andando le cose al Consiglio europeo: "Sono molto soddisfatta del risultato di questo Consiglio europeo. Penso valga la pena di approfondire i vari temi nella mattinata in una conferenza stampa che stiamo organizzando", ha detto.

"È stato un errore, una gaffe che non va nella direzione di rafforzare l'azione dell'Europa a favore della libertà dell'Ucraina. Una gaffe diplomatica da parte del governo di una grande democrazia amica, fra l'altro a pochi giorni dalla celebrazione del Trattato del Quirinale tra i nostri due Paesi", ha commentato invece il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista con il Corriere della Sera. "Non c'è nessun problema sull'Ucraina. La presidente Giorgia Meloni ieri ha visto Zelensky e continueremo a sostenere la lotta di libertà di quel Paese – ha continuato il vicepresidente del Consiglio – Con la Francia direi piuttosto una questione di politesse istituzionale. Ma sapremo ripartire. Mi sarei aspettato che l'Italia a quel tavolo fosse stata presente: noi abbiamo fatto il nostro dovere. Abbiamo appoggiato da subito l'Ucraina. Abbiamo mandato aiuti per oltre un miliardo".

Critico invece il leader del Terzo polo, Carlo Calenda. Che su Twitter scrive: "Non ho gioito per l'esclusione dell'Italia dal vertice a due con Zelensky. E infatti non ho commentato in nessun modo l'esclusione finché Meloni con un clamoroso e inutile autogol non l'ha sottolineata al Consiglio europeo. L'isolamento dell'Italia è un fatto ed un danno". Per poi aggiungere: "Quando la Francia ha esagerato nella reazione sulla vicenda Ocean Viking ho preso le parti del governo. Ma questa volta il dato politico c'è: non si fa politica estera con gli scatti di nervi. E dobbiamo ricucire con la Francia perché ci serve sui dossier europei. Fine".

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