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Consiglio Europeo del 27 e 28 giugno 2024: programma, argomenti in agenda e novità sulle trattative Ue

Giovedì 27 e venerdì 28 giugno 2024 si incontra a Bruxelles il Consiglio europeo: i leader dei 27 Paesi Ue discuteranno dei temi più caldi – dall’Ucraina al Medio Oriente – ma dovranno anche trovare una quadra sulle nomine europee per i prossimi cinque anni, con la possibile riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione. Ecco a che punto sono le trattative.
A cura di Luca Pons
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Per due giorni i capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri dell'Ue si confronteranno sul futuro dell'Unione. Il Consiglio europeo si svolgerà a Bruxelles tra domani, giovedì 27 giugno 2024, e venerdì 28 giugno. Sul tavolo ci sono molti argomenti, dalla politica estera alla competitività economica, fino alle mosse sulle crisi in Ucraina e in Medio oriente. Si parlerà anche dell'agenda strategica 2024-2029, un piano per definire gli obiettivi e le riforme dell'Ue nei prossimi cinque anni. Ma ad attirare l'attenzione saranno soprattutto le nomine dei vertici dell'Unione europea: le trattative sono già avanzate, ma restano degli aspetti da definire.

Di cosa si parlerà al prossimo Consiglio Europeo: gli argomenti in agenda

Il Consiglio europeo del 27 e 28 giugno inizierà dal tema dell'Ucraina. L'argomento di discussione principale sarà il sostegno militare a Kiev, che in generale vede d'accordo quasi tutti i leader dell'Unione europea (con l'eccezione dell'ungherese Orban). Restano da definire i limiti di questo sostegno: ad esempio, se si intenda permettere all'Ucraina di utilizzare le armi anche in territorio russo. Una proposta a cui l'Italia si è detta contraria, e che ha invece il sostegno della Francia e della Germania tra gli altri. Al G7 italiano è anche arrivata una decisione sull'utilizzo dei fondi russi congelati, che ora il Consiglio europeo dovrà confermare e dettagliare. L'Ucraina proprio ieri ha iniziato i negoziati per l'adesione all'Ue.

Sul tavolo c'è anche il tema del Medio Oriente, che in questi giorni vede un rischio di escalation in Libano. I leader Ue dovrebbero concentrarsi sulla situazione umanitaria disastrosa a Gaza e sul prosieguo delle trattative per un cessate il fuoco. Sempre in tema militare, si prevede che il Consiglio europeo discuterà anche le politiche militari europee: in particolare, come aumentare le capacità di difesa, espandere l'industria delle armi e attirare una maggiore quantità di finanziamenti in questo settore.

Non solo argomenti militari: il programma prevede un confronto sulle politiche di competitività, per permettere all'economia europea di non restare in secondo piano a livello mondiale. Sul tema, peraltro, è in fase di ultimazione un rapporto curato dall'ex presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, che in diversi interventi pubblici ha già anticipato che intende proporre un cambiamento radicale all'Ue.

L'ordine del giorno prevede anche una discussione sulle politiche migratorie europee e sulla politica estera, soprattutto per quanto riguarda la situazione in Georgia e le difficoltà della Moldova (anche lei al via per i trattati di adesione) a fronte della guerra in Ucraina. Ancora, i leader parleranno delle minacce ibride, ovvero di attacchi come "l'intimidazione, il sabotaggio, la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri, la disinformazione, le attività informatiche malevole e la strumentalizzazione dei migranti da parte di Paesi terzi", che sarebbero in aumento.

A che punto sono le trattative sulle nomine ai vertici Ue

Come detto, il tema che suscita l'interesse maggiore sono le decisioni per i prossimi cinque anni dell'Unione europea. Non solo l'adozione dell'agenda strategica 2024-2029, per definire gli obiettivi principali dell'Ue, e una tabella di marcia sulle riforme interne europee. Ma anche le nomine dei ruoli di vertice. Sul tavolo ci sono l'incarico di presidente della Commissione europea, quello presidente del Consiglio europeo, la sedia da Alto rappresentante dell'Unione europea (simile al ministro degli Esteri). È attesa anche la decisione sul presidente del Parlamento europeo.

Secondo quanto emerso ieri, le trattative sarebbero già praticamente concluse. L'accordo raggiunto tra i partiti della maggioranza – i Socialisti di centrosinistra, i Popolari di centrodestra e i liberali di Renew – prevederebbe questa ‘squadra': come presidente della Commissione Ue, confermata la tedesca Ursula von der Leyen (del Ppe) per un secondo mandato; alla guida del Consiglio europeo l'ex premier portoghese Antonio Costa (dei Socialisti) per il primo mandato da due anni e mezzo, e poi se ne riparlerà; e come Alta rappresentante la prima ministra dell'Estonia Kaja Kallas, di area liberale.

Il via libera a questo pacchetto di nomine sarebbe arrivato da un ultimo confronto tra sei negoziatori: per i Popolari il premier polacco Donald Tusk e quello greco Kyriakos Mitsotakis; per i Socialisti il leader spagnolo Pedro Sanchez e il cancelliere tedesco Olaf Scholz; e per Renew il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro uscente dei Paesi Bassi Mark Rutte. Al termine dell'incontro, i negoziatori avrebbero anche fatto sapere a Giorgia Meloni che l'Italia avrà un incarico importante all'interno della Commissione. I negoziati per stabilire quale compito avrà il commissario italiano coinvolgeranno direttamente Meloni e von der Leyen.

I nomi che occuperanno gli incarichi di vertice sono gli stessi di cui si era parlato una settimana fa, ma sembra che oggi il Ppe abbia rinunciato alla garanzia che dopo i primi due anni e mezzo di Costa la presidenza del Consiglio europeo andrà a uno dei Popolari. Questo sarebbe stato il passaggio determinante per confermare le nomine. Per quanto riguarda il Parlamento europeo, l'indicazione dei leader dovrebbe essere di sostegno alla ricandidatura dell'attuale presidente Roberta Metsola.

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