Congresso famiglie, Matteo Salvini risponde a Di Maio: “Orgoglioso di essere sfigato”
La partecipazione di Matteo Salvini al Congresso mondiale delle famiglie è stata oggetto di polemica anche e soprattutto all’interno del governo, con il suo alleato Luigi Di Maio che ha definito “sfigati” i partecipanti al convegno. E proprio su questo punto risponde il vicepresidente del Consiglio Salvini dal palco di Verona: “Dico a qualche distratto amico di governo, che dice che qui si guarda al passato, che invece qui si prepara il futuro, si guarda avanti e non indietro. E se parlare di mamme, papà e bimbi è da ‘sfigati', io sono orgoglioso di essere sfigato”. Durante il suo intervento Salvini parla anche di altri temi: “Combatterò fino a che campo una pratica disumana, barbara e tribale come la pratica dell'utero in affitto, della donna bancomat, forno a microonde”. Ma risponde anche ai manifestanti in piazza contro il Congresso proprio in queste ore: “Secondo me c’è un business organizzato dei manifestanti perché sono sempre gli stessi. Le femministe parlano di diritti delle donne e fanno finta di non vedere qual è il primo reale pericolo per le donne che non è il Congresso ma è l'estremismo islamico per cui la donna vale meno che zero, ed è perpetrato da chi vuole venire qui in Italia”.
Salvini lancia anche un messaggio al popolo del Congresso di Verona: “Ritenetemi al vostro fianco, ciascuno mantenendo le sue priorità. Io non sono venuto qua per cercare voti, mi interessa costruire una comunità coi medesimi valori”. Poi parla della sua situazione personale: “Sono separato, divorziato. Ho sbagliato ma chi sbaglia impara. Non mi permetto di giudicare quello che fanno gli altri. Come se i divorziati avessero un titolo in meno, anzi devono essere aiutati di più per mantenere i legami con la loro famiglia. Bigottismo, ignoranza e ipocrisia oggi sono fuori di qua”.
Il ministro dell’Interno assicura che non si farà alcun passo indietro sui diritti: “Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno, non si tocca niente a nessuno. La 194 non è in discussione. Io guardo avanti, non guardo indietro. Quel che c’è non si discute. Viva l'amore”, è poi la risposta a una domanda sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Al suo arrivo al Congresso, Salvini è stato accolto sia da qualche grido “Matteo, Matteo”, che da qualche contestatore che urlava “vergogna” e cantava ‘Bella ciao’.
Non manca un altro scontro con un esponente del M5s, in questo caso Vincenzo Spadafora, che Salvini invita a occuparsi “di rendere più veloci le adozioni, perché ci sono trentamila famiglie che aspettano”. E, ancora, sulle adozioni ribadisce: “Mi aspetto di più dal presidente del Consiglio. Sarò il primo a stimolarlo perché siano più veloci”. Proprio sul tema delle adozioni non si è fatta attendere la risposta del capo politico del M5s, Luigi Di Maio: "Salvini legga bene le deleghe. Spadafora non c'entra. Quella sulle adozioni è in capo al ministro Fontana e al presidente del Consiglio".