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Congresso famiglie, giallo su patrocinio: Palazzo Chigi lo ritira ma sul sito c’è ancora

Scontro nel governo per il Congresso mondiale delle famiglie di Verona. Di Maio: “A Verona è una destra degli sfigati”. Palazzo Chigi ha annunciato che revocherà il patrocinio, ma il logo si trova ancora sul sito della kermesse, alla voce ‘patrocini’. Il ministero della Famiglia smentisce: “Non risulta alcuna richiesta di revoca del patrocinio della Presidenza del Consiglio”
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il segretario generale di Palazzo Chigi ha chiuso un'istruttoria importante e ha chiesto al dipartimento dell'Editoria e a quello della Famiglia di ritirare il patrocinio. Sono stato tra i primi a segnalare il problema". Lo ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora (M5S), intervistato da Repubblica in merito all'appoggio che Palazzo Chigi sembrava aver dato all'evento che si terrà a Verona il prossimo 29 marzo, e cioè la 13esima edizione del Congresso mondiale delle famiglie, che ospiterà anche l'intervento del ministro degli Interni Matteo Salvini. Spatafora ha spiegato che è stata diramata una nota ufficiale da Palazzo Chigi "per far presente che non esistono i presupposti e chiedere il ritiro". L'esponente pentastellato ha assicurato che "l'Italia non metterà in discussione il lavoro di anni sul tema dei diritti delle donne, un lavoro fatto di battaglie, di sfide di tante figure femminili. Vorrei tranquillizzare: non c'è questo rischio. Anzi, il governo consoliderà i diritti conquistati".

La posizione di Spadafora ricalca in pieno quella del capo politico del M5S Luigi Di Maio, che ieri sera è stato durissimo: "A Verona è una destra degli sfigati, se trattano così le donne…". Per il vicepremier pentastellato se il ministro lghista Lorenzo Fontana prendesse parte all'evento non rappresenterebbe il governo "ma la sua forza politica".

Nei giorni scorsi Palazzo Chigi aveva preso le distanze dalla manifestazione scrivendo in una nota che si trattava "di una iniziativa autonoma del ministro per la famiglia Lorenzo Fontana attraverso procedure interne agli uffici e che non hanno coinvolto direttamente la Presidenza del Consiglio". Ieri sera però è arrivata una smentita alla nota di Palazzo Chigi, da parte di fonti del ministero della Famiglia: "Non risulta alcuna richiesta di revoca del patrocinio della Presidenza del Consiglio al World Congress of Families di Verona. È spiacevole che questa notizia emerga mentre il ministro Lorenzo Fontana e il Dipartimento Famiglia sono in viaggio per New York per un evento all'Onu sul tema della conciliazione dei tempi Famiglia-lavoro". 

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E in effetti sul sito della kermesse si trova ancora il logo della presidenza del Consiglio, alla voce ‘patrocini': accanto a quello della Regione Veneto e della Provincia di Verona, il simbolo di Palazzo Chigi non è stato ancora rimosso, come si vede chiaramente dallo screenshot che abbiamo pubblicato qui sopra.

L'anomalia è stata fatta notare anche dalla deputata Pd Giuditta Pini: "Chiedo scusa, ci ero cascata anche io. La Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha ritirato alcun patrocinio al Congresso Mondiale delle Famiglie. Il patrocinio con tanto di logo è ancora in bella vista sul sito, con buona pace del sottosegretario Vincenzo Spadafora e di tutti quelli che mentono sapendo di mentire – ha scritto su Facebook – Il governo italiano dà il patrocinio a un evento in cui parleranno esponenti della destra più omofoba e sessista del mondo. E no, caro Luigi Di Maio, non basta fare l'anima bella e dire in tv che chi va ‘è uno sfigato', non siamo alle elementari e tu sei il vice presidente del Consiglio. Togliete il patrocinio!"

La replica degli organizzatori del Congresso di Verona

"Mentre le polemichette sui giornali si perdono nel bicchiere d'acqua del ‘logo sì logo no' concesso al Congresso Mondiale delle Famiglie e su altre fake news, sui temi che tratteremo nessuno dice la verità: scusate, ma dove sarebbe l'illegalità?", hanno detto Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie in risposta alla notizia di una possibile revoca del logo da parte della presidenza del Consiglio al WCF di Verona. "Forse ignorano questi produttori di bufale – hanno continuato – che la posizione del Congresso delle Famiglie è in linea con i principi fissati dalla Costituzione: per esempio, la promozione dei ‘diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio' (art. 29 Cost.). Scopriamo quindi che la Repubblica riconosce questi diritti e Spadafora no? E ancora. La tutela del ‘dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli' (art. 30 Cost.)", la promozione di politiche che agevolino "con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose" (art. 31 Cost.), la protezione della maternità e dell'infanzia (art. 31). Cirinnà e il Pd sono dunque nemici della Costituzione e della maggioranza del popolo italiano, degli operai e gli impiegati, dei liberi professionisti e dei disoccupati che ogni giorno cercano di sbarcare il lunario e di crescere una famiglia?".

"L'art 37 della Costituzione parla di promozione di politiche che assicurino alla donna lavoratrice ‘gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore', e condizioni di lavoro che consentano l'adempimento della sua essenziale funzione familiare. Udite, udite, anche noi vogliamo tutte queste tutele per le donne, che scelgano il lavoro o di stare a casa. Cosa c'è di così orrendo e illegittimo?"-

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