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Congelati i beni di Artem Uss in Italia: ci sono 160 mila euro di fondi e un villino nel Milanese

Il Mef ha emanato oggi un decreto per congelare i beni e le risorse economiche in Italia di Artem Uss, il cittadino russo evaso dai domiciliari. Tra queste ci sono un villino e 160 mila euro in.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono stati congelati i beni in Italia di Artem Uss, l'imprenditore russo arrestato a Malpensa e poi evaso mentre si trovava ai domiciliari. A stabilirlo è stato un decreto del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Tra i beni congelati ci sarebbero fondi detenuti al Banco di Sardegna per oltre 160 mila euro (precisamente 160.648,54), circa il 40% della Luxury Sardinia Srl (di proprietà di una società cipriota), un villino nel Comune di Basiglio, in provincia di Milano e un garage dello stesso immobile.

Il Mef ha comunicato oggi "la necessità di procedere al tempestivo congelamento dei fondi e delle risorse economiche di Artem Uss in Italia", nel decreto firmato dal ministro Giorgetti. In quel provvedimento si legge che alla Guardia di Finanza sono stati assegnati "i compiti relativi alla notifica del decreto nonché i compiti relativi alla sua esecuzione", mentre all'Agenzia del Demanio è demandato di "assumere la gestione delle risorse economiche come previsto dal decreto legislativo 109 del 2007". Il decreto del Mef "ha efficacia fin dalla data della sua adozione ed è pubblicato sul sito web del ministero e delle autorità di vigilanza di settore".

Intanto, dopo la notizia dell‘avvio di un'azione disciplinare da parte del ministero della Giustizia contro i giudici di Milano che hanno concesso i domiciliari all'imprenditore russo. Il Guardasigilli, Carlo Nordio, ha tenuto un'informativa in Parlamento sul caso di Artem Uss, che però non avrebbe convinto le opposizioni. "L'informativa del ministro Carlo Nordio sulla fuga del cittadino russo Artem USS invece di fare chiarezza ha gettato altro fumo su una vicenda sconcertante che mina gravemente la credibilità internazionale del nostro paese", hanno commentato la capogruppo dem alla Camera, Chiara Braga, e la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani. Per poi aggiungere: "Non abbiamo alcuna intenzione di accettare una ricostruzione piena di lacune. Per questo, poiché lo stesso Nordio ha fatto riferimento a indagini in capo al Viminale, chiediamo al ministro Piantedosi di riferire in Aula come sia stato possibile che un cittadino sottoposto a misure cautelari sia potuto sottrarsi così facilmente ai controlli. Insomma il governo campione mondiale dello scaricabarile questa volta dovrà rispondere di un operato imbarazzante quanto pericoloso e prendersi la responsabilità di quanto accaduto".

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