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Confronto tra Meloni e Schlein, le proposte del Pd sulle riforme istituzionali

La delegazione del Pd è stata l’ultima a essere ricevuta dalla premier Meloni per discutere delle riforme istituzionali. Elly Schlein ha portato all’incontro le controproposte dei dem.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'incontro tra la delegazione del Partito Democratico e la presidente del Consiglio Meloni ha chiuso il primo round di confronto sulle riforme tra maggioranza e opposizione. Anche i dem, così come prima di loro aveva fatto la delegazione del M5s, in un colloquio durato quasi due ore, hanno espresso la loro contrarietà alle ipotesi di presidenzialismo ed elezione diretta del presidente del Consiglio, il modello del cosiddetto ‘Sindaco d'Italia'.

"Diciamo no all'elezione diretta del presidente della Repubblica ed anche al premierato, o Sindaco d'Italia. È una forma che non esiste in alcun Paese, che indebolirebbe il Parlamento", ha ribadito la leader dem Elly Schlein al termine dell'incontro. Ma il Pd non si è limitato a smontare le proposte dell'esecutivo, ma ha portato al tavolo di discussione le sue controproposte.

"Noi siamo riformisti ed innovatori e quindi al tavolo della discussione abbiamo voluto portare alcune nostre proposte che vanno nella direzione di migliorare la rappresentanza e la stabilità: abbiamo posto con forza la necessità di una riforma della legge elettorale per recuperare il rapporto tra rappresentanti e rappresentati, per superare le liste bloccate. Basta con i listini bloccati. La seconda questione che abbiamo posto all'esecutivo, guardando al modello tedesco, è l'istituto della sfiducia costruttiva, che eviterebbe crisi al buio. Poi, la necessità di limitare la decretazione di urgenza. Abbiamo posto anche il tema del rafforzamento degli istituti referendari e delle leggi di iniziativa popolare. Altri temi sono l'attuazione piena dell'articolo 49 della Costituzione, sui partiti, ed al contempo una legge sul conflitto di interessi", ha detto la segretaria Schlein, parlando a nome dell'esecutivo.

Alla fine, ha spiegato la segretaria, il Pd ha anche chiesto una "una moratoria sull'Autonomia differenziata, che sta procedendo, scavalcando il confronto con il Parlamento ed anche con i territori". 

La replica di Giorgia Meloni a Elly Schlein

"Proprio perché abbiamo una maggioranza solida siamo tra i pochi che possono cercare di trasformare quello che sta accadendo in termini, si spera, di stabilità in un orizzonte temporale del governo in carica, cercare una riforma che renda questa novità strutturale. Ho sentito dire in questa interlocuzione ‘voi volete rafforzare il governo ma avete già la maggioranza', guardate questa non è una riforma che stiamo facendo per noi stessi: se dovesse andare bene, se dovesse andare in porto, se dovesse superare le sue articolate fasi, passare il referendum, per entrare forse in vigore nella prossima legislatura. Forse", ha detto, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il confronto sulle riforme con la segretaria del Pd, Elly Schlein.

"Banalmente, io credo che proprio perché allo stato abbiamo questa possibilità, dati la solidità e i numeri della nostra maggioranza, sarebbe da parte nostra miope limitarci a gestire la quotidianità. Non porci il problema di come possiamo utilizzare questa forza che altri non hanno avuto per lasciare un segno che possa migliorare il futuro di questa nazione. Io immagino una riforma per la quale domani potrei essere paradossalmente ringraziata da qualcuno. Il problema non è rafforzare l’esecutivo ma rafforzare la stabilità dell’esecutivo. Non è accentrare il potere. Ogni sistema democratico ha bisogno dei suoi contrappesi. Io credo che una democrazia abbia bisogno dell’opposizione, siamo persone che capiscono il tema dei contrappesi. Sicuramente il nostro obiettivo è portare a casa questa riforma, bisogna cercare di capire qual è la convergenza", ha detto ancora Meloni durante il colloquio con Schlein, alla presenza dei capigruppo dem Francesco Boccia e Chiara Braga, e del responsabile Riforme del partito Alessandro Alfieri.

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