Conflitto di attribuzione: in attesa della risposta di Fini
C'è attesa per la decisione che Gianfranco Fini prenderà in merito al "conflitto di attribuzione" per il caso Ruby. L'offensiva della maggioranza, infatti, sotto la forma di una lettera firmata da Fabrizio Cicchitto (Pdl), Marco Reguzzoni (Lega) e Luciano Sardelli (NoiSud) è partita alla volta del Presidente della Camera per chiedere, sulla base dell'articolo 96 della Costituzione, di sollevare un conflitto di attribuzione in quanto i Magistrati milanesi avrebbero dato un'interpretazione scorretta delle prerogative del Parlamento. E non è tutto: i capi di imputazione sarebbero infondati ed illogici( davvero lui avrebbe creduto di risolvere una delicata situazione diplomatica telefonando in Questura per far rilasciare la nipote di Mubarak, dunque ), frutto della superficialità con cui i Pm avrebbero svolto le indagini che vedono il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi indagato per i reati di prostituzione minorile e concussione.
La missiva recapitata a Fini, fa parte di un preciso piano con intento provocatorio, come si evince chiaramente dalla dichiarazione del Premier al termine di un lungo colloquio con il suo avvocato Niccolò Ghedini: "Voglio proprio vedere se avrà il coraggio di bloccarlo. Sarebbe la prova provata del suo legame con i magistrati. Sarebbe una follia." (fonte REPUBBLICA) Se Fini non cederà alle richieste dei tre capigruppo, dunque, si tratterà dell'ennesimo complotto, insomma, per usare parole tanto care al Premier. Complotto a cui, lo sa bene, comunque non potrà sottrarsi dal momento che la "persecuzione giudiziaria" da parte delle "toghe rosse" di cui è vittima continuerà (ricorderete, del resto, pochi giorni fa è tornato a parlare dei Comunisti che si aggirano minacciosamente tra noi); tuttavia, il conflitto di attribuzione, dimostrerebbe che la maggioranza, una maggioranza frutto della campagna acquisti, lo sostiene sempre e comunque.
Per quanto riguarda il Presidente della Camera, non c'è stata alcuna reazione, nemmeno per il fatto che la lettera gli sia giunta ieri senza il preavviso, di norma previsto per questo genere di circostanze. Solo dai più vicini a Fini, si è venuto a sapere che la situazione viene reputata "anomala" e che verrà esaminata, dunque, con la massima cura, "alla luce dei regolamenti": quei regolamenti, che di norma il Presidente del Consiglio liquida come "puntiglio" dei suoi innumerevoli e indefessi detrattori.
Indipendentemente da quale sarà la risoluzione di Gianfranco Fini, Fli tramite Italo Bocchino ha già fatto sapere che condanna con forza questa proposta, mentre Franceschini ha fatto notare come sollevare il conflitto di attribuzione sia l'ennesimo atto di abuso; frutto di arroganza e ignoranza, come ha ricordato Di Pietro.