video suggerito
video suggerito
Autonomia differenziata delle Regioni

Confindustria non vuole che il governo discuta sull’autonomia differenziata: “I problemi sono altri”

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha detto che parlare di autonomia differenziata per le Regioni, adesso, è un rischio, perché è un argomento divisivo: “Non vorrei che ci distraiamo da quella che è la vera sfida”, ha dichiarato.
A cura di Luca Pons
53 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Questo Paese non può dividersi, abbiamo problemi urgenti da affrontare". Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha commentato così il dibattito che sta animando la maggioranza del governo Meloni sulla proposta di autonomia differenziata per le Regioni.

La proposta sull'autonomia divide anche la maggioranza

L'iniziativa, portata avanti dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, è fortemente sostenuta dalla Lega di Matteo Salvini. Da inizio anno il ministro ha accelerato: ha detto che sperava di arrivare a una bozza risolutiva del decreto legge già entro gennaio, ma gli alleati di governo hanno frenato. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia) ha dichiarato che è importante chiarire "due cose: il ruolo di Roma Capitale e che non ci siano aumenti nelle differenze tra Nord e Sud", mentre il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Fratelli d'Italia) ha sottolineato che serviva "la legittima discussione e il legittimo contributo di ogni forza politica del governo".

E se la proposta è stata finora in parte divisiva per la maggioranza, è stata decisamente attaccata dall'opposizione, oltre che da alcuni costituzionalisti. Il presidente di Confindustria ha detto che "non possiamo permetterci in una discussione così seria di minare la coesione nazionale: non vorrei che Regioni e Paese si dividano su una discussione sulla devoluzione. È un rischio che dobbiamo evitare a ogni costo".

Il presidente di Confindustria: "Non distraiamoci dalle vere sfide"

L'opinione di Bonomi è che ci siano troppe emergenze in corso, dalla guerra in Ucraina agli "shock energetici, materie prime, nano tecnologie, semiconduttori, intelligenza artificiale… temi diventati di sicurezza e di strategia e autonomia nazionale, anzi europea".

E, insieme a tutti questi ambiti, c'è anche la prospettiva internazionale, con la "sfida della competitività posta da Cina e Usa". Per questo, Bonomi ha concluso: "Non vorrei che ci distraiamo da quella che è la vera sfida che abbiamo di fronte in una discussione e una divisione nazionale. Affrontiamo questo tema con serenità, che non sia un tema di divisione del paese".

Le altre critiche di Bonomi al governo di Giorgia Meloni

Non è la prima volta che il presidente di Confindustria è critico con la linea del governo Meloni, accusato di non dare abbastanza attenzione al mondo delle imprese. In passato, prima che il governo si fosse formato e insediato, ha criticato la scelta di allargare la flat tax, inserita nel programma elettorale del centrodestra, definendola un'ipotesi "immaginifica". Quando poi l'esecutivo ha iniziato a discutere la legge di bilancio, Bonomi ha detto che nel testo mancava "attenzione al lavoro e alla crescita del Paese".

Il rapporto tra governo e Confindustria, comunque, non sembra essere particolarmente in crisi. Bonomi, come rappresentante delle aziende italiane, è stato inviato in Ucraina insieme al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per offrire il supporto italiano alla ricostruzione ucraina. In più, ha accompagnato la presidente del Consiglio Meloni nel suo viaggio in Algeria della scorsa settimana, che ha avuto al centro la questione energetica e gli scambi economici tra i due Paesi.

53 CONDIVISIONI
99 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views