Confindustria contro la manovra: “Manca attenzione al lavoro e alla crescita del Paese”
Da Confindustria arrivano ancora critiche alla legge di bilancio, per la quale sono stati depositati in tutto 3.104 emendamenti. "In questa legge di Bilancio manca attenzione al lavoro e alla crescita del paese", ha dichiarato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi intervenendo all'assemblea degli industriali di Fermo, ribadendo che sul cuneo fiscale serviva "un intervento shock, bisogna mettere più soldi in tasca agli italiani a basso reddito".
"La proposta di Confindustria era un taglio di 16 miliardi, sotto il reddito di 35mila euro, due terzi a favore dei dipendenti e un terzo a favore delle imprese", ha aggiunto Bonomi. "Era giusto in questo momento per i redditi bassi, che sentono il morso dell'inflazione così alta, mettere più soldi nelle loro tasche. Ciò avrebbe comportato mettere in tasca a questi italiani 1.223 euro in modo strutturale per tutta la loro vita lavorativa", ha ribadito. "Le risorse si potevano recuperare riconfigurando il 4-5% della spesa pubblica".
Tra gli aspetti positivi della legge di bilancio c'è invece "l'aver messo buona parte delle risorse di questa manovra per contrastare il caro energia", ha detto ancora. "Ricordo che il costo della bolletta energetica della manifattura è passato dagli 8 miliardi del 2019 agli stimati 110 miliardi di quest'anno. Dà la dimensione dello shock energetico che le nostre imprese hanno dovuto sostenere".
Le imprese vogliono essere messe "in condizioni di creare posti di lavoro e invece abbiamo provvedimenti che non hanno niente a che vedere con la crescita del Paese e con il lavoro". Bonomi ha fatto riferimento ai prepensionamenti "che non creano posti di lavoro" e "anche a Quota 100". Per effetto di questi provvedimenti e di tutte le eccezioni previste alla Legge Fornero ancora in vigore, ha aggiunto "quest’anno si andrà in pensione con 61,5 anni e non con i 67 che alcuni partiti continuano a sostenere per ragioni elettorali. Vorrei chiedere – ha detto il presidente di Confindustria – perché, anche quando l'economia cresce, l'Italia non riesce ad avere mai più di 23 milioni di lavoratori". L'Italia è un Paese "dove si pagano più tasse sul lavoro che sulle rendite finanziarie".
"I governi li decidono gli italiani, non sta a noi dare valutazioni. Noi dobbiamo essere la Confindustria della tripla A: autonoma, agovernativa e apartitica", ha detto ancora il presidente di Confindustria nazionale nel suo intervento. "Noi non tifiamo mai per nessuno, né per una parte o per l'altra, tifiamo solo per il nostro Paese, per l'Italia". Parole pronunciate dopo aver passato in rassegna ciò che è successo quest'anno nel mondo, ricordando l'emergenza Covid, i segnali di ripresa, ma anche la salita dei prezzi e la guerra in Ucraina.
I lavori per l'approvazione della manovra riprenderanno domani in commissione Bilancio alla Camera: in calendario la dichiarazione di inammissibilità degli emendamenti; poi domenica i gruppi comunicheranno gli emendamenti ‘segnalati'. La legge di bilancio va approvata entro l'anno, per evitare l'esercizio provvisorio.