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Confermato un metro di distanza su bus e metro, ma con ripresa della scuola è rischio caos

Con la riapertura della scuola in molte città si presenterà il problema del sovraffollamento dei mezzi del trasporto pubblico locale. Ma per il momento sembra restare la regola del distanziamento di un metro tra i passeggeri in tram, metro e bus. Protestano le Regioni, che chiedono una deroga per poter assicurare i servizi di trasporto agli studenti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Riapre la scuola. Riaprono gli uffici. Si ritorna all’attività (forse non ancora piena) dopo le ferie. Ma le regole di distanziamento sui mezzi del trasporto pubblico locale non cambiano. A settembre l’afflusso dei cittadini su autobus, tram e metro crescerà nettamente rispetto alle settimane estive, ma questo non comporterà un allentamento delle restrizioni attualmente previste. A confermare la necessità di mantenere il distanziamento di un metro sui mezzi di trasporto è il Comitato tecnico-scientifico, in occasione della riunione con governo e regioni. Proprio queste ultime puntavano a una deroga sulla regola del metro di distanza, ma la risposta è negativa. Il Cts ribadisce che la mascherina non basta e che la distanza tra gli occupanti del mezzo deve sempre essere garantita.

Distanza di 1 metro su bus e metro e separatori

Il problema dei trasporti, però, si presenterà in molte città a settembre. I mezzi non sono sufficienti per garantire il trasporto di tutti questi cittadini mantenendo il metro di distanza. L’incremento dei passeggeri dipende soprattutto dalla scuola, la cui riapertura farà muovere dieci milioni di persone in più. Non basta il ricorso al trasporto privato, una soluzione non sufficiente secondo le Regioni. Le alternative per ora non sembrano praticabili. Quantomeno non nell’immediato. I separatori tra i posti, per esempio, non saranno disponibili in tempi brevi e comunque riguarderanno solamente i treni e i bus extra-urbani, non metro e bus locali. Non bastano, inoltre, gli orari di ingresso a scuola differenziati: per tutti non sono una soluzione definitiva, non riuscendo a eliminare il problema.

Le proteste delle Regioni: no a distanziamento su bus

Le Regioni, però, non demordono. E continuano a chiedere una soluzione nazionale al governo. La Toscana ha inviato una lettera ai ministri dell’Istruzione, della Salute, dei Trasporti e al presidente del Consiglio sostenendo di non poter dare risposte agli studenti toscani e chiedendo di poter far viaggiare i passeggeri senza distanziamento, ma solamente indossando la mascherina.  Ancora più dura la reazione del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, secondo cui questa decisione “dimostra la totale inadeguatezza dei ministeri”, tanto da parlare della regola sulla distanza di un metro come di una “follia”.

Toti continua nel suo attacco al governo: “Dopo le mascherine obbligatorie per i bambini a scuola e i divisori di plexiglas tra i banchi, a meno di un mese dall’inizio delle lezioni dal Governo arriva l’ennesima regola inapplicabile: il metro di distanza sui bus e i distanziatori. Una follia che dimostra la totale inadeguatezza dei ministeri delle Infrastrutture e dell'Istruzione e la siderale distanza del Comitato tecnico dalla vita reale degli italiani”.

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