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Condono, Berlusconi si schiera a favore: con Tremonti si va verso lo scontro

Il Cavaliere è deciso a portare a casa il condono, ma c’è da convincere l’irremovibile Giulio Tremonti, forte dell’appoggio della Lega. Cosa succederà?
A cura di Alfonso Biondi
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Il Cavaliere è deciso a portare a casa il condono, ma c'è da convincere l'irremovibile Giulio Tremonti, forte dell'appoggio della Lega. Cosa succederà?

Silvio Berlusconi pretende il condono edilizio e quello fiscale. Lo ha confidato a uno dei coordinatori del suo partito, rendendo ormai palese una posizione che appariva chiara da tempo, nonostante la smentita ufficiale della scorsa settimana. Il condono, secondo il dominus della maggioranza, permetterà di raccattare i quattrini necessari per finanziare la crescita e dare finalmente una scossa all'economia: "Se facciamo il condono fiscale, se lo uniamo magari a una sanatoria sui piccoli abusi edilizi e diamo una scossa all'economia, vi assicuro che le prossime elezioni le rivinciamo noi" ha confidato il Cavaliere a uno dei suoi luogotenenti. E, a quanto pare, non c'è verso di fargli cambiare idea.

Ma come la mettiamo con Giulio Tremonti? Un nuovo condono per il Ministro dell'Economia frenerebbe sicuramente il piano dell’esecutivo sulla lotta all’evasione e, alla fine, potrebbe portare l’Italia a fare i conti con un deficit maggiore. Dalla sua parte poi s'è schierata gran parte della maggioranza di governo: Bossi, Calderoli, Frattini ("il condono non è mai stata materia di riflessione negli incontri sul delicato decreto sviluppo") per fare qualche nome. Ma Silvio stavolta non cambierà idea e il pericolo di uno scontro frontale tra lui e l'amico Giulio potrebbe solo essere questione di tempo. "Tremonti ha assunto una posizione ideologica sul condono, ma si dovrà ricredere" ha tuonato Berlusconi con alcuni esponenti del partito.

Quello che è chiaro, però, è che la guerra sul condono non coinvolge solamente Berlusconi e Tremonti, ma tutta la maggioranza di governo. E il Carroccio, almeno in questa fase iniziale, sembra deciso a sostenere il superministro. Un asse, quello Tremonti-Lega, che si è consolidato ieri con la partecipazione del Ministro dell'economia al direttivo della Lega e con il congiunto "no" al condono che lui e Bossi hanno ribadito alla fine dell'incontro. Tremonti continua a predicare che il decreto sviluppo va fatto, ma a costo zero e non sembra deciso a scendere a compromessi. Adesso bisognerà capire come muteranno gli equilibri del Pdl e di una maggioranza tutt'altro che stabile, minacciata anche dai frondisti Scajola e Pisanu. E l'ipotesi di elezioni anticipate, a questo punto, prende sempre più forma.

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