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Condannato a pagare 18mila euro consigliere che filmò donna rom: “Vota Lega per non vederla mai più”

Dovrà pagare 18mila euro per istigazione all’odio razziale Alessio Di Giulio, consigliere della Lega a Firenze che lo scorso settembre, per le elezioni politiche, aveva filmato una donna rom invitando a votare il suo partito “per non vederla mai più”. Il decreto penale di condanna è arrivato dal Tribunale di Firenze.
A cura di Luca Pons
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Il Tribunale di Firenze ha condannato Alessio Di Giulio, consigliere della Lega nel Quartiere 3 di Firenze, a pagare 18mila euro per istigazione all'odio razziale. Di Giulio aveva pubblicato sul suo profilo Facebook, lo scorso settembre, in video-selfie in cui si avvicinava a una donna rom nel centro di Firenze. Dopo averla inquadrata, invitava gli elettori a votare Lega "per non vederla mai più". Di Giulio aveva ripetuto più volte la frase, sorridendo come se si stesse semplicemente facendo una foto. "Vota Lega in maniera che lei a Firenze non ci stia più", aveva aggiunto prima di andare via, mentre la donna rispondeva "io non ho paura".

Un vero e proprio video anti-rom, che il Tribunale ha condannato in base all'articolo 604-bis del codice penale (istigazione all'odio razziale, appunto). Il consigliere "propagandavaidee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, o comunque, istigava a commettere atti di discriminazione per motivi razziali o etnici", si legge nel decreto penale di condanna.

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La donna coinvolta aveva sporto denuncia per diffamazione aggravata e per violazione della privacy. La querela era arrivata anche da una serie di associazioni (Arci, Asgi, Cospe, Lunaria, Associazione Ucri, Associazione 21 luglio), e proprio su questo è arrivata la decisione del Tribunale. Lorenzo Trucco, presidente di Asgi, ha detto che la condanna "rappresenta una decisione particolarmente significativa che sanziona una condotta penalmente illegittima, dimostrando l’importanza del contrasto da parte della società civile in relazione a ogni forma di comportamento basato sull'odio e la discriminazione etnica".

Lorenzo Ballini, responsabile delle politiche dell'antirazzismo per Arci Firenze, ha aggiunto che la decisione "gratifica anche la mobilitazione immediata che ci fu all'indomani del video del consigliere Di Giulio, da parte di molte forze della società civile fiorentina che scesero anche in piazza in difesa della donna diffamata. Firenze è da sempre città tollerante ed aperta all'inclusione e continueremo a lavorare affinché questa cosa non cambi".

Dopo il video, che aveva scatenato una polemica su scala nazionale, Di Giulio aveva provato a difendersi. ""Facebook ha censurato il video sorridente che ho postato ieri, dove mi auguravo di non vedere più l’accattonaggio a Firenze visto che la signora in questione ci ha seguito da piazza Signoria a metà via Calzaiuoli chiedendoci soldi in maniera insistente dopo che io e la mia ragazza avevamo fatto un'aperitivo in piazza", aveva scritto sul social. E aveva insistito, chiedendo che si parlasse del "dei campi rom abusivi e delle persone obbligate a chiedere soldi ai semafori o per strada, ma dubito che qualche sinistro intellettuale voglia entrare nel merito". Concludendo: "Chi la vuole buttare sul razzismo vuol dire che non mi conosce".

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