Condanna Ue per le discariche, M5S presenta esposto: le multe le paghino i politici
Lo scorso 2 dicembre la Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia al pagamento di 42 milioni di euro ogni sei mesi ed un forfait di 40 milioni di euro, a causa della mancata bonifica delle discariche abusive nel nostro paese. La procedura di infrazione della Commissione Europea, la C196/13 è cominciata nel 2003, ed a distanza di undici anni è arrivata la salatissima condanna per il nostro paese. Fu un esposto a Bruxelles presentato da gruppi di cittadini italiani che avviò la procedure di infrazione. Già nel 2002 il Corpo Forestale dello Stato censì ben 4.866 discariche abusive nel nostro paese di cui 705 contenevano rifiuti speciali altamente pericolosi, per la bonifica di questi siti in oltre un decennio è stato fatto ben poco. Ora l'Italia potrebbe pagare solo per il prossimo anno la bellezza di 122 milioni di euro. Somma che, secondo il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, sarà ripartita tra le Regioni che non sono intervenute per sanare le discariche abusive oggetto della condanna sui propri territori.
L'esposto alla Corte dei Conti – Il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per far pagare la somma richiesta dalla Corte di Giustizia Europea, ai presidenti del consiglio, i ministri dell'ambiente e gli amministratori regionali e comunali dal 2003 ad oggi, che sono stati protagonisti della mancata messa in sicurezza delle discariche abusive. L'esposto dei grillini si fonda sul principio di "responsabilità amministrativa indiretta", ovvero la possibilità di un Ente di rivalersi nel caso in cui l'amministrazione è costretta a versare somme a soggetti terzi per il danno cagionato dai suoi amministratori o dipendenti. Prima firmataria dell'esposto è la deputata Claudia Mannino. "Noi vogliamo – dice la Mannino ai microfoni di Fanpage – che a pagare non siano i cittadini italiani, ma i presidenti del consiglio e i ministri dell'ambiente dell'ambiente precedenti e gli amministratori locali dei territori dove si trovano queste discariche".
Galletti in audizione alle commissioni parlamentari – Il dibattito è arrivato in parlamento con l'audizione del Ministro Galletti in una riunione congiunta delle Commissioni Ambiente e Politiche Europee, che ha visto la partecipazione anche dei commissari della Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. "Abbiamo superato la fase emergenziale che portò all'avvio del procedimento" ha esordito il Ministro dell'Ambiente esponendo le modalità con cui si sta muovendo il governo: "In merito alle discariche oggetto della condanna – ha precisato Galletti – per 4 si tratta di un errore nel senso che sono siti che non esistono, 48 sono state già bonificate, per 115 si è operativi nei lavori di bonifica e messa in sicurezza, per altre 29 i progetti sono stati già finanziati", ne mancano però all'appello 16. Secondo il Ministro Galletti c'è bisogno di ulteriori 54 milioni di euro per programmare la bonifica dei restanti sedici siti. "I 40 milioni iniziali vanno pagati – ha detto Galletti – il quadro fatto dalla Commissione Europea è quella del febbraio 2013, oggi la situazione è migliorata quindi proveremo a pagare meno per i prossimi semestri".
Una risposta insufficiente per il Movimento 5 Stelle, "Non c'è un cronoprogramma – continua la Mannino – sappiamo che sono stati stanziati 30 milioni di fondi per il 2014 ed altrettanti per il 2015". Tanti sono i dubbi sulla possibilità che la rata semestrale di 42 milioni di euro, da pagare a giugno 2015, venga ridotta. Infatti risulta poco credibile che in sei mesi siano terminati i lavori dei 115 siti su cui attualmente si sta lavorando e sui 29 che al momento sono alla fase della progettazione, per non parlare delle 16 discariche su cui al momento non ci sono fondi.
Nel corso del dibattito in commissione il Ministro dell'Ambiente c'ha tenuto a ribadire che il problema delle infrazioni all'Italia sui temi ambientali hanno un vizio di fondo. Per Galletti infatti "non è possibile che due cittadini fanno un esposto alla Commissione e parte una procedura di infrazione, quella è propaganda a fine pure ed i miei uffici ci perdono mesi e mesi di lavoro". Una presa di posizione che fa discutere, "non si tratta di una petizione di due cittadini visto che si è arrivati ad una sentenza e nemmeno di quattro lavatrici lavatrici sparpagliate in un comune, sono 218 discariche – ha replicato la Mannino – ci sembra ridicolo che tale affermazione possa essere fatta davanti a due commissioni parlamentari"