Concorsi Pnrr, docenti idonei non vincitori integrati nelle graduatorie: cosa dice la riforma di Valditara

Nel Cdm di oggi il ministro dell'Istruzione Valditara ha varato il decreto legge Pnrr. Tra le norme, l'introduzione di una riforma del sistema di reclutamento dei docenti previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dopo un confronto con la Commissione europea, sulla base dell'analisi dei primi due anni di applicazione del nuovo sistema.
La novità principale riguarda i docenti risultati idonei non vincitori, che hanno partecipato agli ultimi concorsi previsti proprio dal Pnrr, denominati Pnrr1 e Pnrr2, e al concorso 2020 non Pnrr: questa categoria potrà essere integrata nelle graduatorie, come avviene per le altre procedure concorsuali della Pa. "Compiamo un passo decisivo per garantire la copertura completa delle cattedre con docenti competenti e stabili. La nostra azione mira, infatti, a ridurre al minimo il ricorso alle supplenze, aumentando al contempo la stabilità del sistema scolastico. I docenti idonei, che hanno superato i concorsi ma non hanno ottenuto il ruolo, ora potranno finalmente avere un’opportunità concreta di entrare in servizio, anche in Regioni con forte carenza di personale", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Il dl approvato introduce infatti "una riforma del reclutamento Pnrr particolarmente attesa, venendo incontro a 2 esigenze: dare l'opportunità di inserimento in graduatoria, e quindi di reclutamento, agli idonei dei concorsi Pnrr e del concorso 2020 non Pnrr, e venire incontro alle forti esigenze di reclutamento nelle aree del Paese che vedono un numero di candidati inferiore rispetto ai posti messi a concorso", ha spiegato il titolare di Viale Trastevere. In pratica "Si aggiunge la possibilità di reclutare sino al 30% di idonei Pnrr e poi ulteriormente di idonei del concorso 2020 o del concorso Pnrr provenienti da altre Regioni".
In pratica la riforma permette di utilizzare i candidati idonei dei concorsi Pnrr per coprire le cattedre rimaste vacanti a seguito di selezione, visto che il numero di candidati vincitori è risultato in molti territori inferiore a quello dei posti messi a bando, integrando le graduatorie con i docenti che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo nelle prove concorsuali, fino a coprire il 30% dei posti banditi.
Si prevede, inoltre, l’anticipazione dei tempi per la sottoscrizione dei contratti di lavoro, che avverrà prima della presa di servizio – 5 giorni prima si legge nella bozza – permettendo di rendere disponibili i posti non assegnati già nell'anno scolastico in corso. Un ulteriore passo è l'istituzione di un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti, al quale potranno accedere tutti i docenti che hanno superato un concorso dal 2020, oltre agli idonei dei concorsi Pnrr sopra la quota del 30%, con la possibilità di essere immessi in ruolo anche in Regioni diverse da quella di svolgimento del concorso.
Le reazioni
"Tra le misure contenute nel prossimo decreto Scuola, del Consiglio dei Ministri di questa mattina, alcune riguardano il prossimo reclutamento del personale docente con una particolare attenzione alla questione dei docenti idonei che potrebbe trovare una parziale soluzione, ovvero l’integrazione delle graduatorie con i candidati idonei non vincitori dei concorsi Pnrr1 e Pnrr2, ma solo nel limite del 30% dei posti disponibili".
"Da tempo – sottolinea il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile – denunciamo un sistema di reclutamento fallimentare che negli ultimi negli ultimi otto anni, a fronte di 530.965 posti autorizzati per le immissioni in ruolo, ha concretizzato solo 261.939 assunzioni pari al 49%, e che soprattutto negli ultimi anni non ha permesso a migliaia di docenti idonei di essere assunti sui posti autorizzati e rimasti disponibili dopo l'esaurimento delle graduatorie dei vincitori".
"Dalle prime indiscrezioni, se confermate, si tratta di un timido primo passo che risponde ad una nostra rivendicazione. Però non basta. Utilizzare le intere graduatorie – e non solo parte di esse – prevedendo lo scorrimento di tutti gli idonei con riferimento a tutti i concorsi, straordinario e ordinario 2020 compresi. È questa la soluzione giusta. Ad ogni modo valuteremo nel merito il testo definitivo".