Con la zona gialla riaprono anche le Regioni che non hanno vaccinato gli over 70 e 80
Da lunedì 26 aprile gran parte delle Regioni italiane è tornata in zona gialla. Con la conseguente riapertura di bar e ristoranti all’aperto, via libera agli spostamenti (anche tra Regioni), ritorno a scuola per tanti studenti e più facilità di movimento anche al di fuori della propria città. In particolare, in seguito alle ultime ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, sono in zona gialla Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Bolzano, Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Quasi tutte le Regioni italiane, di fatto. E, nonostante gli annunci del presidente del Consiglio, Mario Draghi, tra i criteri per riaprire non è stato tenuto in conto quello delle vaccinazioni. Quindi le zone gialle non dipendono, in alcun modo, dal numero di somministrazioni di vaccino anti-Covid fatte alle categorie più fragili, a partire da over 80 e dalla fascia d’età 70-79. Si riapre, dunque, anche senza che i più vulnerabili siano stati immunizzati. Di Regioni che hanno vaccinato pochi over 70 e 80 che riaprono, però, ce ne sono varie, come dimostrano i dati rilasciati dal governo sulle somministrazioni per fasce d’età, con ultimo aggiornamento risalente al 23 aprile, proprio il giorno delle nuove ordinanze.
Quali Regioni riaprono nonostante pochi vaccini a over 80
Il report pubblicato settimanalmente sul sito di Palazzo Chigi evidenzia che a livello nazionale ha ricevuto la prima dose del vaccino l’81,21% del totale degli over 80, quindi un dato ancora lontano dal 100%. Ma ci sono alcune Regioni che sono nettamente sotto questa media. Nonostante ci sia anche chi comunichi dati discordanti rispetto a quelli del governo, come fa chi, per esempio, mette in evidenza la percentuale di vaccinati rispetto solamente ai prenotati e non al totale dei vaccinati in quelle fasce d'età. Non solo Calabria (58,39%), Sardegna (70,73%) e Sicilia (57,48%) che sono rimaste tra zona arancione e rossa, ma anche territori che sono ora in zona gialla hanno vaccinato pochi over 80. È il caso di Abruzzo (68,14%), Campania (72,49%), Liguria (68,31%), Molise (76,54%) e Umbria (73,80%). Regioni che riaprono, quindi, senza aver immunizzato – neanche con la prima dose – una buona parte dei loro soggetti più esposti, ovvero gli over 80. Per quanto riguarda la seconda dose, l’ha ricevuta – a livello nazionale – solo il 53,82% delle persone con più di 80 anni. E i dati peggiori sono quelli di Calabria (40,38%), Liguria (44,40%), Marche (47,40%), Sardegna (47,94%) Sicilia (37,67%) a cui si aggiunge anche la Toscana (43,23%). In ogni caso anche le Regioni indietro con le prime dosi, come Abruzzo, Campania e Umbria non recuperano, restando intorno alla media nazionale. Meglio fa solo il Molise.
Le vaccinazioni nelle Regioni gialle tra i 70 e i 79 anni
Nella fascia d’età tra i 70 e i 79 anni, invece, la media nazionale delle prime dosi somministrate è del 45,09%, quindi tutte le Regioni sono ancora molto indietro, tranne le poche che hanno superato la soglia del 50%: Emilia-Romagna, Marche, Bolzano, Trento e Veneto. Ben al di sotto della media ci sono: Abruzzo (34,22%), Basilicata (23,08%), Calabria (28,43%), Lombardia (40,60%), Sardegna (38,84%), Sicilia (36,25%) e Umbria (38,29%). Alcune di queste sono in zona gialla e quindi hanno visto riaprire molte attività. Per le seconde dosi, invece, la media è del 5,69% a livello nazionale, con alcuni casi ben al di sotto della media: Basilicata (1,87%), Abruzzo (3,11%), Piemonte (2,80%), Puglia (1,70%) e Umbria (2,53%).