Con la manovra arriva la mini pace fiscale: rottamazione delle cartelle sotto i mille euro
La manovra del governo a guida Giorgia Meloni è stata approvata in Consiglio dei ministri. Si tratta di un pacchetto di circa 35 miliardi di euro, in cui la maggior parte delle risorse a disposizione sono stanziate contro il caro energia. Sono però comprese anche alcune misure identitarie (anche se riviste a ribasso per mancanza di risorse): tra queste c'è la rottamazione delle cartelle sotto i mille euro. Una vera e propria tregua fiscale, già annunciata dal ministero dell'Economia nei giorni scorsi.
Si tratta di sconti sulle cartelle o la loro diretta cancellazione. Saranno infatti cestinate quelle al di sotto dei mille euro. Un meccanismo da applicare fino alle cartelle del 2015. Interveniamo "con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell’impennata dei costi energetici", si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.
"Bisogna fare una selezione. Se ci sono cartelle il cui ammontare non supera i 1000 euro, i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere. Se la cartella è di 800 euro il costo di riscossione è molto più elevato", aveva sottolineato il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, sottolineando che non ci fosse alcuna volontà di promuovere condoni, ma si fosse semplicemente fatto un calcolo sui costi di riscossione per le casse statali. Annunciando questa tregua fiscale del governo, il viceministro aveva spiegato che si trattasse di 13 milioni di cartelle in partenza nei prossimi mesi.
Nei giorni scorsi c'era anche chi premeva per una vera e propria pace fiscale, molto più ampia. Il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva infatti commentato sui social: "Ci sarà l'annullamento di milioni di cartelle esattoriali sotto i mille euro, la rateizzazione di quelle sotto i 3 mila, ma per me si può fare molto di più bloccando anche quelle da 5 mila o 10 mila euro".