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Covid 19

Con il nuovo dpcm sono ancora consentite le messe

Le messe non sono vietate con il nuovo dpcm anti Covid che entra in vigore da venerdì 6 novembre. Il testo prevede che “il legale rappresentante dell’ente” individui “la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, pari a un metro frontale e laterale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Con il nuovo dpcm che contiene le  misure anti Covid più stringenti che rimarranno valide fino al prossimo 3 dicembre, le messe saranno ancora consentite. Il presidente del Consiglio Conte questa sera in conferenza stampa ha annunciato che il nuovo decreto per fronteggiare l'emergenza è slittato di un giorno, e non entrerà in vigore prima di venerdì 6 novembre.

Il provvedimento, che suddivide la Penisola in tre aree di rischio, contraddistinte da tre colori, giallo, arancione e rosso, non vieta  ai fedeli di partecipare alle cerimonie religiose in chiesa. In tutte le Regioni, a prescindere dal livello di gravità della situazione epidemiologica, si potrà quindi andare a messa, ma si dovranno sempre indossare le mascherine. Il testo prevede che "il legale rappresentante dell'ente" individui "la capienza massima dell'edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, pari a un metro frontale e laterale".

"L'accesso alla chiesa – si legge – resta contingentato da volontari e/o collaboratori. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di persone consentite si consideri l'ipotesi di incrementare il numero di celebrazioni liturgiche". Il testo si ricorda che "coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche siano tenuti a indossare mascherine".

Nelle zone considerate a rischio massimo, in questo momento Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d'Aosta, e in quelle a rischio alto, cioè Sicilia e Puglia, sono chiusi invece bar e ristoranti, 7 giorni su 7, e sono consentiti soltanto l'asporto e il servizio a domicilio. Nelle zone rosse, per le quali scatterà un vero e proprio lockdown light, chiudono anche i negozi, a eccezione di quelli che vendono beni alimentari e di necessità, delle edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. A differenza delle zone gialle e arancioni chiuderanno qui i centri estetici. La didattica a distanza diventa obbligatoria al 100% alle superiori per le zone gialle e arancioni; nelle zone rosse la Dad viene estesa anche alla seconda e alla terza media.

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