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Milleproroghe 2025

Con il dl Milleproroghe si riapre la Rottamazione quater delle cartelle: chi potrà aderire e quando

Un emendamento al decreto Milleproroghe prevede di riaprire la rottamazione quater delle cartelle fiscali. È solo una proposta, ma porta la firma dei relatori. La misura sarebbe aperta solo a chi è decaduto, cioè ha saltato il pagamento di almeno una rata. Ci sarebbe tempo fino al 30 aprile per fare richiesta, e fino a 10 rate per pagare.
A cura di Luca Pons
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Mentre il centrodestra è ancora diviso sulla nuova rottamazione proposta dalla Lega, si riaprono le porte della ‘vecchia' rottamazione quater delle cartelle esattoriali. Al momento si parla solamente di una proposta, apparsa in un emendamento al decreto Milleproroghe: chi è stato escluso dalla rottamazione perché non ha pagato una o più rate potrebbe aderire nuovamente, entro il 30 aprile, e saldare il debito rimanente in fino a dieci rate.

Come detto, per adesso non si tratta di una novità in vigore, ma solamente di un emendamento. Tuttavia, a metterci la firma sono stati i relatori del decreto, attualmente in lavorazione al Senato. Insomma, a sostenerla è tutto il centrodestra, probabilmente dopo un confronto con il governo Meloni.

Nonostante le proteste delle opposizioni, quindi, ci sono buone probabilità che nei prossimi giorni arrivi il via libera. La questione sarà chiarita a breve: l'intenzione della maggioranza sarebbe quella di chiudere i lavori entro questa settimana per poi passare il decreto alla Camera. La data di scadenza ultima è quella di martedì 25 febbraio: entro quel giorno il dl deve essere convertito in legge per non perdere di validità.

Chi potrà aderire alla riapertura della rottamazione quater

Come detto, la riapertura della rottamazione quater non riguarderebbe tutti i contribuenti. Chi aveva perso la finestra originale per aderire resterebbe in ogni caso escluso.

La misura, invece, sarebbe rivolta ai cosiddetti ‘decaduti‘. Si tratta delle persone che avevano aderito alla rottamazione quater delle cartelle, e poi magari hanno iniziato i pagamenti, ma a un certo punto (entro il 31 dicembre dell'anno scorso) hanno saltato almeno una rata – non pagandola, oppure versando in ritardo o una somma più bassa di quella dovuta.

È una situazione che riguarda una buona fetta delle persone che hanno aderito. Storicamente, le rottamazioni hanno sempre incassato meno di quanto stimavano proprio perché molte persone a un certo punto hanno smesso di pagare. Questo intervento sarebbe l'ennesimo tentativo di ‘recuperarle', spingendole nuovamente a mettersi in regola.

Quando si potrà aderire alla rottamazione e a quali condizioni

Stando al testo dell'emendamento, se la norma dovesse essere approvata per come è scritta adesso, ci sarà tempo fino al 30 aprile 2025 per fare richiesta di ri-adesione alla rottamazione. Le modalità specifiche saranno comunicate successivamente.

La ricompensa per chi aderisce alla riapertura della rottamazione sarebbe sempre la stessa: versare la somma dovuta al Fisco, senza sanzioni e con interessi minimi, e in questo modo tornare pienamente a norma ed evitare qualunque tipo di sanzioni.

In particolare, chi aderisce dovrebbe versare la somma dovuta all'Agenzia delle Entrate, con una maggiorazione del 2% all'anno a partire dal 1° novembre 2023 in avanti. Si potrebbe pagare in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2025, oppure scegliere una divisione in rate: fino a dieci, con scadenza ultima entro il 30 novembre 2027.

Continua lo scontro sulla rottamazione 2025 proposta dalla Lega

Non si è ancora chiusa, invece, la questione della rottamazione quinquies proposta dalla Lega. Questa sarebbe su scala ancora più ampia: i debiti risalenti fino al 31 dicembre 2023 potrebbero essere saldate in fino a 120 rate mensili, ovvero in dieci anni di tempo. Senza interessi e senza sanzioni. Mentre per la rottamazione quater la decadenza è scattata per chi ha mancato una sola rata, nella proposta leghista per ‘decadere' bisognerebbe saltare ben otto versamenti mensili.

Lo scontro è politico, da una parte: Forza Italia che aveva proposto una più semplice riapertura dei termini della rottamazione quater, e insieme a FdI spinge per andare verso un taglio dell'Irpef ai redditi da 28mila a 50mila euro. Ma dall'altra è anche tecnico: il ministero dell'Economia ha calcolato che servirebbero 5,2 miliardi di euro solo quest'anno per coprire il buco della rottamazione leghista, e le perdite continuerebbero negli anni.

Il Carroccio però non sembra intenzionato a mollare. Il segretario Matteo Salvini ha convocato un consiglio federale con i vertici del partito che come primo punto all'ordine del giorno ha proprio la proposta di rottamazione. Dovrebbe essere presente anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

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