Comuni, smart working e Carta giovani: tutti i rilievi della Ragioneria di Stato alla Manovra
Sono 44 gli errori che la Ragioneria di Stato ha trovato nella Manovra del governo di Giorgia Meloni, e chiesto di correggere. Bisogna "evitare oneri privi di copertura", hanno precisato i funzionari. Come quello che ha costretto la legge di Bilancio a tornare in Commissione, dopo che è stato approvato un emendamento da ben 450 milioni di euro per i Comuni. Vediamo di che cosa si tratta.
Per la Ragioneria di Stato ci sono problemi sulla Carta giovani, legati alle coperture per il 2023. Il sottosegretario all'Economia Federico Freni ha confermato che si tratta di "una procedura squisitamente contabile" e che sicuramente "il beneficio sarà pagato nel 2023 ai nati nel 2004 con le regole previgenti".
Dubbi anche sullo smart working, prorogato fino al prossimo 31 marzo per i fragili: in particolare non è chiaro come questo andrebbe attivato per il mondo della scuola.
E ancora, il Fondo nazionale per il contrasto agli svantaggi derivati dall'insularità, a cui il governo aveva pensato di destinare fino a due milioni di euro da qui al 2025, per la Ragioneria sarebbe difficile da istituire: "Manca lo strumento attuativo, senza modifiche da parte dell'amministratore di settore difficilmente la norma potrà essere attuata".
La Manovra è arrivata ieri nell'Aula della Camera, dove a fine giornata è stata posta la fiducia. Il voto è previsto a partire dalle 20.30 di questa sera. I tempi sono strettissimi: c'è infatti ancora una settimana di tempo, con le festività natalizie di mezzo, per il via libera anche dal Senato. Proprio per questa ragione la maggioranza aveva attirato le critiche dall'opposizione: "Siamo oltre ogni limite immaginabile. Nessun governo si è mai comportato così. Nessun governo ha mai trattato il Parlamento a questo modo", ha commentato il segretario del Partito democratico, Enrico Letta.