Comune del bolognese sposta i seggi elettorali in palestra per non chiudere la scuola
Le lezioni sono riprese da poche settimane, ma molte scuole di tutta Italia potrebbero chiudere tra venerdì 23 settembre e lunedì 26 per fare spazio ai seggi elettorali.
Di certo non accadrà a Castello d'Argile, in provincia di Bologna, dove le due elementari rimarranno aperte normalmente. A ospitare le elezioni politiche saranno invece solo le palestre dei rispettivi istituiti. A stabilirlo è stato il sindaco Alessandro Erriquez, definendo "irreversibile" la sua decisione.
"Terremo insieme le votazioni e le lezioni" ha affermato il primo cittadino. "Oggi possiamo dire che a Castello d’Argile si riesce a garantire il diritto di voto senza scalfire quello allo studio e al lavoro dei genitori, non più costretti a prendere giorni di ferie o permessi per far fronte a soste forzate". Già in passato il comune emiliano aveva seguito questa strada.
In occasione del referendum del 2020 gli amministratori avevano risposto all'appello dell'allora ministra dell'istruzione Lucia Azzolina, cercando sedi provvisorie per non interrompere la didattica in presenza dopo mesi di chiusura a causa della pandemia. La stessa strada è stata perseguita quest'anno per le elezioni politiche: gli alunni non perderanno neanche un'ora di lezione.
La decisione del Comune di Castello d'Argile soddisfa una richiesta avanzata nelle scorse settimane dall'Associazione dei Presidi, che aveva lanciato un appello tramite il presidente Antonello Giannelli affinché i seggi venissero dislocati in luoghi diversi dagli istituti scolastici. Le alternative proposte: uffici comunali, caserme dell'esercito e, come nel caso del comune di Castello d'Argile, palestre. Le scuole sono da sempre in pole position come punto di riferimento per l'esercizio del voto: si stima che per il momento circa l'87% dei seggi resterà in locali scolastici.