Comunali Milano 2011, Pisapia: “Alzano i toni per timore di una sconfitta”
Parla del clima avvelenato di questi giorni, dei colpi bassi ricevuti, di un passato che i suoi avversari politici mettono in discussione. Giuliano Pisapia, candidato a sindaco al comune di Milano, si concede a La Repubblica in un'intervista esclusiva, parlando con tranquillità di tutto quello che sta succedendo in questi giorni. Il candidato del Pd dice di essersi accorto che negli ultimi giorni i suoi avversari "stavano alzando i toni a causa del timore di una sconfitta" e di aver capito che per evitare di soccombere sarebbero stati disposti a tutto, "anche ad usare le falsità". Il riferimento, ovviamente, riguarda le parole della Moratti che, in un dibattito su Sky, lo aveva accusato di essere responsabile di un furto. Il fatto risalirebbe a circa 30 anni fa. Lo stesso Pisapia, nel corso dell'intervista, chiarisce per l'ennesima volta la faccenda:
L'accusa di concorso morale in furto è stata coperta da amnistia in primo grado, ma i giudici scrivono nella sentenza che comunque mi avrebbero assolto per insufficienza di prove. Ho fatto comunque ricorso in appello, e lì sono stato assolto nel merito. Anche il premier Berlusconi si è servito dell'amnistia: la differenza è che lui non ha chiesto che fosse provata la sua innocenza piena.
Una frecciatina quindi anche a Berlusconi, il leader carismatico del Pdl che aveva addirittura lodato la Moratti per il suo comportamento denigratorio nei confronti dell'avversario. Dopo il dibattito su Sky, il sindaco uscente di Milano aveva rincarato la dose dichiarando pubblicamente che Giuliano Pisapia da giovane frequentava terroristi. E anche su questo punto il candidato del Pd dà senza problemi la sua versione, rivelando di aver fatto parte del collettivo studentesco di via Decembrio e di non vergognarsi del proprio passato. "Criticavamo da sinistra il Pci, ma le persone che frequentavo io– ha detto Pisapia- erano di sicuro meno estremiste di altri che oggi siedono in parlamento o al governo. Penso al sottosegretario Micciché, al ministro La Russa, al sindaco Alemanno ma anche a chi militava in Potere operaio".
E, alla fine dell'intervista, Pisapia ribadisce che i veri estremisti sono i suoi avversari: "Mi domando quale sia, ormai, la differenza tra Moratti, Berlusconi e Lassini. I loro metodi sono gli stessi, da estremisti". Adesso la parola passerà agli elettori e bisognerà solamente aspettare il verdetto di queste avvelenate elezioni amministrative.