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Comunali, l’affondo di Casaleggio: “M5s per trovare i candidati chiama parenti e amici”

Davide Casaleggio attacca frontalmente il Movimento 5 Stelle parlando della gestione delle candidature per le prossime elezioni comunali: “La scorsa volta candidammo 7mila persone e vincemmo anche Roma e Torino. Oggi con il modello partito 2050 si fanno le telefonate per chiedere disponibilità tra amici e parenti”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Davide Casaleggio, presidente di Rousseau, va all’attacco del Movimento 5 Stelle e non risparmia dure critiche nei confronti del partito fondato da suo padre, Gianroberto, insieme a Beppe Grillo. In particolare Casaleggio ironizza sulle prossime elezioni comunali, intervistato dal Tg4: “Per quanto riguarda la strategia del M5s oggi nei Comuni, credo stia patendo il cambio di metodo: si è passato da un metodo in cui le candidature erano un mezzo per portare a termine un programma e oggi invece sono un fine, per piazzare qualche persona o fare un favore a qualcun altro… In alcuni casi per supportare un candidato sindaco terzo come a Milano con Sala, in altri per restituire un favore come ad esempio a Mastella non presentandosi a Benevento”. Casaleggio prosegue nel suo affondo: “Non è un caso si stia facendo fatica a trovare persone per le liste. La scorsa volta con il M5s candidammo 7mila persone e vincemmo anche Roma e Torino. Oggi con il modello partito 2050 si fanno le telefonate per chiedere disponibilità tra amici e parenti”.

Una strada, quella che secondo Casaleggio stanno percorrendo i pentastellati, che non si incontra con “il fine ultimo del Movimento 5 stelle. Si è passato da movimento iperdemocratico a partito iperverticistico, dove un nominato nomina altri nominati. È qualcosa di diverso, che porta magri risultati, e che tra l'altro abbiamo sempre combattuto come modello, sia mio padre che io stesso”. Casaleggio parla anche dell’ipotesi di impegnarsi direttamente in politica: “Ho sempre fatto politica a modo mio fuori dalle istituzioni, creando strumenti di partecipazione digitale, perché credo che una nazione si possa cambiare tramite i cittadini fuori dall'istituzioni, anche all'interno ma soprattutto fuori dall'istituzioni, tramite un cambiamento di cultura”.

Secondo il presidente di Rousseau è proprio “attraverso la partecipazione dei cittadini che si possono veramente cambiare le cose”. Infine Casaleggio risponde a chi gli chiede del futuro di Alessandro Di Battista: “Saprà scegliere in modo adeguato. Se volete sapere cosa farà nel suo futuro dovete chiederlo a lui. Conoscendolo, ha idee molto nette e poco democristiane. Questo mi dà un'idea di cosa farà”.

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