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Compravendita senatori, De Gregorio: “Contro Prodi fu guerriglia urbana”

L’ex senatore rivela una vera e propria strategia da parte di Berlusconi per far cadere il governo Prodi.
A cura di Antonio Palma
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"Con Berlusconi avevamo adottato una strategia di guerriglia urbana per devastare la coalizione dell’Unione" guidata da Romano Prodi. È la nuova rivelazione dell'ex senatore Sergio De Gregorio, ascoltato oggi in aula come teste al processo per la presunta compravendita di senatori in cui sono imputati Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. Come già aveva fatto in passato, De Gregorio ha confermato ai giudici di aver ricevuto soldi da Berlusconi per passare dallo schieramento del centrosinistra, dove era stato eletto tra le fila di Italia dei Valori di Di Pietro, a quello del centrodestra. Per questo reato ha già patteggiato con i pm una pena a 20 mesi di reclusione, ma ha deciso anche di rivelare gli altri retroscena e i piani di quei giorni.

"Parliamo di una vera e propria strategia"

Tra i programmi messi in cantiere da Berlusconi, secondo De Gregorio, vi era quello di ribaltare la maggioranza al Senato attraverso la successiva acquisizioni di senatori disposti a cambiare casacca in cambio di favori, promesse e incarichi vari. De Gregorio in particolare ha ammesso di avere preso parte alla cosiddetta “Operazione Libertà”, termine a suo dire coniato dallo stesso Berlusconi, che aveva l'obiettivo di rovesciare il governo Prodi. "Parliamo di una vera e propria strategia, con foglietti e appunti come di una battaglia navale" ha sottolineato l'ex senatore, aggiungendo: "Berlusconi mi disse ‘Faccio qualsiasi sacrificio politico ed economico per riportarti a casa. Il mio obiettivo è ribaltare la maggioranza'".

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