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Covid 19

Complottisti, gentisti e fascisti si organizzano su Telegram per violare la quarantena il 25 aprile

Appelli alla mobilitazione per il “nuovo 25 aprile” contro il “più grande esperimento politico di terrorismo psicologico di massa su larga scala mondiale”. Su Telegram si organizzano i forconi all’epoca del coronavirus, tra complottisti e militanti di estrema destra che dicono di volere scendere in piazza contro le misure di distanziamento sociale.
A cura di Valerio Renzi
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Gruppi e canali Telegram con decine di migliaia di iscritti per scendere in piazza il 25 aprile violando la quarantena. Anche l'emergenza coronavirus ha i suoi forconi. Nei messaggi che rimbalzano da giorni di catena in catena di gruppo in gruppo si fa appello al "popolo" a "scendere in strada". #ilnuovo25aprile è l'hashtag scelto per far circolare il tam tam della mobilitazione, a sottolineare come il vecchio 25 aprile, quello della resistenza antifascista ha evidentemente esaurito il suo compito per i promotori.

È utile riportare per esteso almeno uno stralcio degli appelli alla mobilitazione per capire cosa si sta muovendo, per ora solo per via telematica:

Riprendiamoci la nostra libertà! Con questo grido invitiamo tutti coloro che vogliono essere LIBERI! Liberi di andare dove gli pare come da costituzione, che non vogliono più subire questa continua violazione psicologica tramite mainstream, che si oppongono ad ogni forma di violenza e regime dittatoriale, che non vogliono più subire le prepotenze del governo tramite vessazioni, che rifiutano ogni tipo di violazione della privacy per mezzo di video accusatori e spionaggio da parte di vicini di casa e o abitazione. Siamo quella parte d'Italia che non si arrende, quella parte della popolazione che non è più succube di mainstream e continue violenze psicologiche, quella parte di popolazione che vuole chiarezza e verità da parte di veri esperti e non dai soliti noti virologi di poco conto e task force inadeguate. Noi come popolo non riconosciamo il presidente del consiglio Conte, un presidente non eletto e scelto abusivamente contro il volere del popolo e quindi riteniamo nulli i suoi decreti incostituzionali, di regime dittatoriale in nome di un virus che probabilmente è già stato debellato

In queste righe è riproposto un tema delle mobilitazioni gentiste che, con alterne fortune, risolvendosi più spesso in farsa piuttosto che in vere e proprie manifestazioni o in un vero e proprio movimento, è sempre presente: l'illegittimità di chi rappresenta le istituzioni democratiche, definito "abusivo" e "non eletto" (ricordiamo en passant che l'Italia è una Repubblica parlamentare e non presidenziale, ancora), in virtù della quale è invocata una non meglio rivoluzione. A far scattare la molla della rivolta, in questo caso, sarebbe l'illegittimità del Governo nell'imporre il distanziamento sociale: "Prepariamoci senza violenza, SCENDIAMO IN STRADA con cartelloni e manifesti, con fischietti e megafoni, con le auto e clacson, senza nessun simbolo politico perché ricordatevi che i politici ci hanno tradito! Uniamoci sotto il nostro tricolore per amore nostro e del nostro paese, tutti uniti italiani e stranieri come un unico popolo, un popolo sovrano!". Il popolo, ovviamente, è uno e indivisibile ed è né di destra né di sinistra, formula che di solito indica il camuffamento di istanze di destra.

La vera ragione per la quale il Governo avrebbe imposto il lockdown non però chiara: ci si limita a denunciare genericamente le tentazioni di controllo e di sospensione dei diritti individuali come il vero fine delle misure d'emergenza. Nelle scorse settimane e in questi gironi abbiamo più volte sottolineato la necessità di discutere dei limiti della gestione dell'emergenza, degli errori e dei problemi di trasparenza. Non aderire pedissequamente al clima di unità nazionale, non rinunciando a fare domande e a preoccuparsi della salute di tutti per esempio, è un esercizio necessario e indispensabile anche per quanto riguarda le misure di distanziamento sociale e i comportamenti sociali (come la guerra ai runner) che queste hanno innescato non sempre propriamente virtuosi. Altra cosa evidentemente è parlare di "una vera dittatura con conseguente fallimento economico, sociale e relazionale", del "più grande esperimento politico di terrorismo psicologico di massa su larga scala mondiale". Il virus uccide e il sistema sanitario come abbiamo avuto la drammatica prova in Lombardia, non è in grado di reggere l'impatto di milioni di contagiati. Altro che terrorismo psicologico.

Chi ha subito aderito alla rivolta annunciata per il prossimo 25 aprile è stata Forza Nuova. Il leader del partito neofascista, Roberto Fiore, ha rilanciato su Twitter l'appello con relativo canale Telegram. Una mossa che ha fatto nascere un parapiglia e generato molta confusione, con gli admin del canale nazionale che hanno subito puntualizzato l'apoliticità dell'iniziativa e di non volere cappelli di partiti o movimenti pregressi. Ma come si fa a controllare una mobilitazione che dovrebbe fiorire spontanea e il cui unico segno di riconoscimento è il tricolore? D'altronde Forza Nuova da settimane annuncia di voler violare le misure di quarantena, anche se finora l'unica azione degna di nota è stato l'annuncio di una manifestazione nel giorno di Pasqua a Roma risoltosi con il fermo di sei persone.

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In diversi paesi del mondo sono avvenute manifestazioni contro il lockdown, caratterizzandosi tutte all'estrema destra dello spettro politico e con un bel pizzico di complottismo. Hanno fatto il giro del mondo le immagini di una manifestazione a Denver, in Colorado, dove le auto di chi protestava tra cartelli come "Fear is the real virus" e bandiere a stelle e strisce sono state fermate da infermieri e medici piazzatisi in mezzo alla strada. A Berlino qualche centinaio di persone ha manifestato con lo slogan "Noi siamo il popolo", in Germania molto in voga nella DDR prima della caduta del muro e recentemente recuperato dal movimento di nazionalista e anti immigrazione Pegida. Tra di loro novax e attivisti di estrema destra. In Brasile le manifestazioni contro il lockdown sono state animate invece dai più ferventi sostenitori di Bolsonaro, tra cui i cristiani evangelici, e agli attivisti si è unito lo stesso presidente, l'unico leader mondiale ostile al lockdown.

Come in tutte le rivolte di internet che si rispettino, anche quella annunciata per il prossimo 25 aprile ha già subito una prima scissione. Gli admin del gruppo nazionale "25 aprile ore 17.00 scendiamo in strada pacificamente chat nazionale #ilnuovo25aprile", hanno preso le distanze dalle tantissime chat locali e regionali proliferate, mentre l'utente che risponde al nome di Manu Real, dopo che l'uscita di Fiore aveva attirato l'attenzione dei media sull'iniziativa, ha inviato diversi vocali autonominandosi di fatto portavoce della protesta e millantando rapporti con le forze dell'ordine in dei lunghi messaggi vocali. I gruppi regionali sono stati diffusi specificatamente da un gruppo "I REATTIVI", dove ad andare per la maggiore sono articoli e soprattutto video che parlano del 5G, che rappresenta l'ultimo cavallo di battaglia dei complottisti in tutto il mondpo: secondo molti di questi sarebbe proprio la nuova tecnologia ad aver provocato il coronavirus. Tra l'interessante materiale condiviso anche un pdf dei "Protocolli Dei Savi di Sion", l'intramontabile best seller antisemita. Il gruppo parte dal "principio che il COVID19 non sia quello che ci vogliono far credere, e cioè il male maggiore, ma sia bensì la copertura a mali ben peggiori nascosti da questa pseudo epidemia". Quali, ovviamente, non è dato sapere.

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