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Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “Chi vuole indebolire l’Europa troverà in me una nemica”

È atteso per oggi pomeriggio il voto dell’Europarlamento sulla nomina di Ursula von der Leyen, l’attuale ministra della Difesa tedesca, alla presidenza della Commissione europea. Nel suo discorso a Strasburgo prima del voto, la candidata ha toccato vari temi, parlando della presenza delle donne nelle istituzioni, della necessità di implementare un salario minimo in tutta Europa, di un “accordo verde” come priorità del suo mandato e dell’obbligo di salvaguardare le vite umane in mare.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Parlamento europeo esprimerà oggi il suo voto su Ursula von der Leyen, l'attuale ministra della Difesa tedesca, candidata alla presidenza della Commissione europea. Si deciderà quindi se sarà la politica del partito di Angela Merkel, vicina alla Cancelliera, a prendere il posto di Jean-Claude Junker. La sua nomina non è stata semplice, ma è arrivata dopo una serie di complicati accordi fra i gruppi politici seduti all'Europarlamento agli inizi di luglio. Von der Leyen ha sempre potuto contare sull'appoggio dei Popolari, ma ha dovuto rassicurare anche Socialisti e le forze centriste riguardo alle politiche che intende implementare per cercare di aggiudicarsi il loro consenso. Nonostante sembrasse esserci un'iniziale apertura anche della Lega nei suoi confronti, il parlamentare tedesco di AfD, Joerg Meuthen, a nome del gruppo Identità e Democrazia ha fatto sapere che i sovranisti europei voteranno contro la nomina di von der Leyen alla presidenza della Commissione. "Sono sollevata di sapere che non avrò il vostro sostegno, per me è davvero un premio per tutto quello che ho fatto", ha commentato la ministra tedesca.

Il discorso di von der Leyen prima del voto:

Il voto è atteso per le 18. Questa mattina, von der Leyen ha pronunciato il suo ultimo discorso all'Aula di Strasburgo, toccando diversi punti, dalla parità di genere nelle istituzioni europee, al salario minimo, la questione ambientale e l'emergenza nel Mediterraneo. "Finalmente una donna è stata candidata alla presidenza della Commissione", ha detto. "Grazie a coloro che hanno rotto le barriere e le convenzioni. Assicurerò una piena parità di genere nel mio collegio dei commissari", ha proseguito von der Leyen, aggiungendo che se gli Stati membri non dovessero proporre abbastanza candidate come commissari, non esiterà a chiedere nuovi nomi. Poi ha sottolineato che le donne "rappresentano la metà della popolazione" dell'Ue: "Vogliamo la nostra giusta parte", ha concluso. Un pensiero ripreso anche su Twitter, dove ha scritto: "Quasi 40 anni fa, Simone Veil, è stata eletta la prima presidente donna del Parlamento europeoSe oggi l'Europa fosse una donna, allora sarebbe Simone Veil. Come possiamo oggi perpetuare la sua visione, di un'Europa unita e pacifica?"

"Voglio garantire che in un'economia sociale di mercato ogni persona che lavora a tempo pieno possa avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa", ha anche affermato von der Leyen, anticipando l'obiettivo di sviluppare un piano sul lavoro discutendo del salario minimo con i sindacati. "L'opzione ottimale è avere contrattazioni collettive con i sindacati perché loro possono adeguare il salario minimo al settore e al comparto", ha spiegato, facendo riferimento a "un'Europa più sociale, con un meccanismo di riassicurazione europea della disoccupazione". Rimanendo in tema economico, von der Leyen si è quindi rivolta ai giganti del web, dicendo: "Bisogna riconciliare la dimensione di mercato con quella sociale e introdurre una fiscalità giusta che riguardi settori come quello del digitale".

Non solo economia. Un'altra priorità affermata dalla candidata alla presidenza della Commissione riguarderebbe l'ambiente. "Presenterò un accordo verde per l'Europa nei primi cento giorni del mio mandato", ha affermato, sottolineando come "mantenere il pianeta sano", sia "la più grande responsabilità e opportunità del nostro tempo", nonché una delle sfide pressanti dell'Ue. "Voglio che l'Europa diventi il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050", ha proseguito von der Leyen, precisando che per realizzare questo obiettivo bisogna compiere "passi coraggiosi". Secondo la ministra tedesca, "ridurle del 40% entro il 2020 non è sufficiente", ma è necessario "andare oltre", puntando a riduzioni di almeno il 50%.

Von der Leyen si esprime anche sulla crisi migratoria. "Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo, in mare c'è l'obbligo di salvare le vite", ha affermato la candidata, incontrando l'applauso dell'Aula. "L'Ue ha bisogno di frontiere umane, dobbiamo salvare le vite, ma dobbiamo anche ridurre l'immigrazione irregolare e lottare contro gli scafisti", ha proseguito ribadendo la necessità di rivedere il regolamento di Dublino. Von der Leyen ha poi accennato la questione Brexit, annunciando di essere "disposta a garantire una ulteriore proroga al recesso nel caso in cui fosse necessario più tempo per motivi validi".

Concludendo von der Leyen ha affermato: "Per me solamente una cosa è importante, l'Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica". E ancora: "Vogliamo il multilateralismo, il commercio equo e un ordine basato sulla legge. Dobbiamo riscoprire la nostra unità e se siamo uniti dall'interno nessuno ci potrà dividere dall'esterno. Allora potremo trasformare le sfide di domani in opportunità".

Il commento di Giuseppe Conte

"Ho apprezzato il discorso della candidata presidente della Commissione, von der Leyen. I temi economici, sociali ambientali evocati, così come la lotta ai traffici illeciti, lasciano sperare in una Europa finalmente più capace di avere cura del suo futuro e dei bisogni dei cittadini": così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, esprime il suo sostegno alla ministra tedesca, apprezzandone il discorso in Aula a Strasburgo. Nei giorni dei negoziati sulle nomine, Conte aveva affermato che gli sarebbe piaciuto che fosse stata scelta una donna alla presidenza della Commissione, mentre una volta resi noti i nominativi, li aveva definiti una "scelta equilibrata".

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